Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

All'Enit stipendi da 20mila euro al mese

AAAA1__WEB

L'Ente nazionale per il Turismo ha 23 sedi sparse in tutto il mondo. Dovrebbe promuovere l'Italia all'estero, ma è nel mirino della procura

  • a
  • a
  • a

L'Enit ha rischiato il seppellimento, ma alla fine è riuscita a schivare la debole "rottamazione" di Matteo Renzi. L'Agenzia per il turismo italiana, un carrozzone da milioni di euro con sedi in tutto il mondo e un numero di dipendenti da ente pachidermico. Il 23 giugno scorso, dopo un lungo tira e molla, il commissariamento e le dimissioni del direttore generale, il governo ha piazzato il nuovo capo. Si tratta di Evelina Christillin, già presidente della Fondazione Museo Egizio e del Teatro Stabile di Torino, che per sua stessa ammissione non ha in tasca la ricetta per far ripartire un «cadavere vivente». Persino alcuni dipendenti hanno pregato il premier di accorpare l'Agenzia all'Istituto per il commercio perché, dicono, «sta compromettendo l'immagine turistica del Paese nei confronti della stampa estera e degli operatori internazionali». Nel bilancio di previsione per il 2015 si legge che le entrate dell'Agenzia derivanti dallo Stato ammontano a oltre 18 milioni di euro, quasi 3 milioni provengono dalla «compartecipazione delle Regioni alle azioni promozionali dirette ai mercati esteri», 300mila euro da Comuni e Province, 1 milione e 200mila euro da «prestazioni di incentivi di servizi pubblicitari promozionali» e infine 800mila euro sono «entrate diverse»: affitti di immobili, interessi bancari, ecc. Totale: 23 milioni e 500mila euro. Alla voce «previsioni di spesa» è annotato che quasi 19 milioni sono «spese di gestione» e ben 5 milioni e 300mila euro «spese per prestazioni istituzionali», per un totale di 24 milioni e 259mila euro. Più delle cospicue entrate. Fra le spese per prestazioni istituzionali più eclatanti si segnalano quelle per «l'organizzazione e partecipazione a fiere, mostre, esposizioni, convegni, congressi»: 3 milioni di euro. Oltre 115mila euro se ne vanno per «acquisto e abbonamento a riviste, giornali, servizi stampa», mentre quasi 400mila euro servono ad «accelerare il rilascio dei visti in mercati emergenti». Gli stipendi vanno dai 9mila ai 17mila euro al mese. Netti. Circa 13 milioni di euro servono a pagare i 180 dipendenti. Sei dirigenti richiamati dalle sedi estere potevano sorridere per via dei mega-stipendi: 280mila euro l'anno attribuiti a quello di New York, 240mila a quello di San Paolo in Brasile, 250mila al dirigente di Pechino, 220mila a quello di Tokyo e infine 170mila a quello di Parigi. L'Enit, infatti, ha 23 sedi sparse in Europa, Asia, Nord America, Oceania e Sud America. Prima di dimettersi, il direttore generale, Andrea Babbi, è finito nel registro degli indagati della procura di Roma insieme ad altre 17 persone per via di consulenze da chiarire e dubbi sulla legittimità della sua nomina. Il suo stipendio ammontava a 150mila euro. In un'inchiesta di Repubblica di pochi mesi fa si leggeva che Promuovitalia, l'agenzia per la promozione turistica di Enit, avrebbe sperperato 90 milioni di euro stanziati dall'Europa per avviare i giovani al lavoro. Eppure il "pachiderma" è ancora al suo posto.

Dai blog