Colleferro, Sanna batte l'usato sicuro Moffa
La rincorsa dell'ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, già sotto di undici punti percentuali al primo turno, si è messa in salita sin da venerdì scorso
Sanna nell'alto dei cieli sopra Colleferro. Pierluigi Sanna, il 27enne candidato del fronte anti-Moffa, dunque, è riuscito ad «attecchire» contro il riaffiorare dell'ex sindaco, Silvano Moffa, in quel palazzo comunale dove ha indossato la fascia tricolore dal 1993 al 2001. I risultati definitivi relativi al ballottaggio di ieri regalano un successo schiacciante all'esponente del Pd con 7.659 voti, pari al 69,42%. Mentre il 64enne ex presidente della Provincia di Roma è fermo a 3.374 voti, pari al 30,58%. La rincorsa dell'ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, già sotto di undici punti percentuali al primo turno, si è messa in salita sin da venerdì scorso in chiusura di campagna elettorale. Quando è stata ufficializzata in zona Cesarini la defezione dei Fratelli d'Italia, che ai suoi 532 elettori (4,37%) venerdì sera ha consigliato in extremis di «andare al mare», sfilando la quarta forza della coalizione dal fronte dell'ex sindaco, accusato di aver escluso gli ex An dalla formazione annunciata degli assessori in caso di vittoria. Diventata così ancora più alla portata di Sanna, sostenuto dal Pd più altre tre liste civiche, che già al primo turno aveva raccolto 5.367 voti, equivalente al 42,71%, mentre Moffa era stato votato da 3947 colleferrini (pari al 31,41%). Ieri, però, c'è stato un forte calo dell'affluenza elettorale, pari a circa 10 punti percentuali: ha votato solo il 62,76% rispetto al 72,63% di due settimane fa. Quattro anni fa votò il 79,6% degli aventi diritto nella tornata vinta da Mario Cacciotti, centrodestra, che fu eletto al primo turno con il 57,6% dei voti, sfumati però il 16 dicembre scorso con le dimissioni di 9 consiglieri comunali che portarono allo scioglimento anticipato della consiliatura e all'arrivo del commissario prefettizio, Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi. Tra i 9 dimissionari c'era anche Pierluigi Sanna che, dai banchi dell'opposizione, ha concorso alla sfiducia di Cacciotti prima, poi ha stravinto le primarie del Pd e due settimane fa si è aggiudicato il primo turno. «Questa città ha voglia di chiudere col passato, con una primavera nuova: Colleferro merita una svolta, con un domani più serio e più sereno» ha ripetuto Sanna in queste due settimane, cercando di «pescare» voti nei bacini elettorali degli altri tre sfidanti rimasti fuori dopo il turno del 31 maggio. Ma con nessuno ha stretto alleanze, né sono arrivate indicazioni di voto. Una, però, pesante di «non voto» c'è stata: «Noi non voteremo mai per la coalizione di Silvano Moffa», aveva detto Emanuele Girolami, dell'Italia dei Valori, che al primo turno si era piazzato terzo con 1.965 voti (15,63%). Scelte «secondo coscienza», invece, indicate sia ai 988 elettori (7,86%) di Aldo Barbona (M5S) e i 298 (2,14) di Santina Camilli della Federazione delle Liste Civiche. Nel primo ballottaggio dopo 23 anni a Colleferro il centrosinistra ha sfilato il municipio di piazza Italia al centrodestra dopo oltre un ventennio di dominio incontrastato, dilaniato però sin dallo scioglimento anticipato decretato dalle dimissioni di 7 mesi fa.