All’estero c’è la castrazione chimica
«Castrazione chimica» per stupratori e pedofili. Mentre in Italia se ne parla soltanto, in molti altri Stati europei, e non solo, è applicata da decenni. Il mix di farmaci a base di ormoni che limita il desiderio sessuale, è infatti utilizzato da Germania, Inghilterra, Polonia, Francia, Svezia, Danimarca, Spagna, Macedonia e Moldavia. E poi, fuori dall’Europa, da Stati Uniti, Russia, Canada e Corea del Sud. In Germania la castrazione chimica è stata introdotta nel 1969 ed è applicabile, su base volontaria, al reo che abbia compiuto 25 anni. Anche in Francia, dove prima della sua introduzione c’è stata una sperimentazione di due anni su 48 ex detenuti condannati per crimini sessuali, occorre il consenso del pregiudicato, così come nel Regno Unito. Negli Stati Uniti d’America è adottata in California, Florida, Montana, Louisiana, Oklahoma e Georgia, e spesso i cosiddetti «sex offender» vi vengono sottoposti senza che lo sappiano. In California la castrazione può essere anche obbligatoria per chi si è macchiato dell’orribile reato per la prima volta, così come in Oklahoma se emergono circostanze aggravanti. In genere, non solo negli Usa, chi accetta la somministrazione dei farmaci che inibiscono la libido, va incontro a uno sconto di pena. In Svezia è in vigore dal 1993 e necessita del consenso del reo, mentre in Russia è prevista per i pedofili sulla base di un esame psichiatrico (se la vittima ha più di 14 anni, serve il via libera del colpevole). In Spagna è su base volontaria e in Polonia, in alcuni casi, il tribunale può renderla obbligatoria. Dal 2012 la castrazione chimica è vigente anche in Moldavia, obbligatoria per i pedofili, così come in Macedonia. Anche in Canada e in Danimarca è su base volontaria, mentre in Corea del Sud il giudice può obbligare il reo a subirla se ha compiuto atti sessuali su chi ha meno di 16 anni.