La Camera festeggia la Liberazione e scorda il rogo di Primavalle
Ieri è stato dato il via alle celebrazioni ufficiali per il settantesimo della Liberazione. Dimenticando (a livello nazionale, ma, per fortuna, non locale) che era anche l’anniversario del rogo di Primavalle. Lo fa notare Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: «Nulla da eccepire sul fatto che questa Camera dei Deputati decida di celebrare solennemente il 70° anniversario del 25 aprile - ha detto - sia pure con toni che appaiono assai lontani da quelli più riflessivi usati da tempo come ad esempio nello stesso intervento del Presidente della Camera Violante all’atto del suo insediamento. Tuttavia stupisce che la celebrazione avvenga con 9 giorni di anticipo sul 25 aprile e proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario della barbara uccisione di Stefano e Virgilio Mattei, bruciati vivi nella loro abitazione, da chi arbitrariamente si proclamava nuovo partigiano». Ma il cuore grande di Roma certe cose non le scorda. «Non più violenza, non più vendetta» è il messaggio, scritto a penna su un foglio che alcune mamme e nonne del quartiere hanno lasciato ai piedi del palazzo al numero 10 di via Bernardo Bibbiena, lo stesso dove 42 anni fa persero la vita i fratelli Mattei. Ieri mattina l’assessore alla scuola e allo sport del Comune di Roma, Paolo Masini, ha fatto visita al luogo dell’incendio per la deposizione di una corona d’alloro. Presenti nel piccolo cortile su cui affaccia il palazzo, anche alcuni cittadini del luogo e testimoni della strage. Con loro Gianpaolo Mattei, fratello di Virgilio e Stefano. «Allora avevo appena 4 anni, fortunatamente non ho ricordi, so solo che fui salvato da mia madre», ha raccontato. «Il messaggio che lancio - prosegue - è sempre quello di avere verità e giustizia, non solo per i miei fratelli, ma riguardo a tutto quel periodo che Roma ha vissuto in modo molto crudo e virulento. Il ricordo delle istituzioni, di qualsiasi colore politico, è sempre emozionante. Ma vorrei si facesse qualcosa in più per portare avanti un percorso che insegni, specialmente alle nuove generazioni che è il dialogo, non la violenza, lo strumento di risoluzione dei problemi». L’Assemblea capitolina ha osservato un minuto di silenzio per i fratelli Mattei su proposta del consigliere comunale di Forza Italia, Dario Rossin, e per Claudio Varalli su proposta del capogruppo della Lista civica Marino, Luca Giansanti. Virgilio e Stefano Mattei, 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, all’epoca segretario della sezione del Movimento sociale italiano «Giarabub» di Primavalle, a Roma, persero la vita la notte del 16 aprile del 1973 per mano di militanti di Potere operaio. Claudio Varalli, 17enne antifascista studente presso un istituto tecnico milanese e aderente al movimento Lavoratori per il socialismo, venne ucciso a Milano il 16 aprile 1975 da un militante di Avanguardia nazionale al termine di una manifestazione sul diritto alla casa.