«Disoccupati» figli di gente normale

Grazia Maria Coletti g.coletti@iltempo.it Gambizzati perché non alzino la cresta? Un cordone di amici all’ospedale Pertini dove sono ricoverati da domenica sera. Si sono beccati sei proiettili in tre: Michele Guercia, 30 anni, Andrea Rolando Pascucci, 37, e l’adolescente 19enne Tony Salis. Tutti e tre senza un lavoro, ufficialmente disoccupati, salvo sporadiche apparizioni alla consolle di Pascucci, dj quando capita, che è anche l’unico sposato ma senza figli del terzetto che si è ritrovato con le gambe sanguinanti dopo l’assalto armato dei due in scooter che hanno fatto fuoco in via Amandola, a 20 metri dalla parrocchia di San Basilio e dalla via dello struscio: Pascucci si è beccato due proiettili alla gamba destra, Guercia uno alla destra e il ragazzetto tre colpi, due alla gamba sinistra e uno alla destra. Figli di gente normale, famiglie che «non» sono conosciute alle forze dell’ordine locali e agli investigatori, gli uomini di Luigi Silipo, arrivato a capo della Squadra Mobile di Roma da una manciata di giorni. Abitano a San Basilio, ancora con mamma e papà, non solo il più giovane, che è figlio unico, anche il 30enne che ha una sorellina di due anni. E in appartamenti normali, poco distanti la sparatoria, non nella famigerata zona delle case occupate di via Gigliotti. Però al contrario delle famiglie di provienza i tre giovani sono conosciuti alle forze dell’ordine per rapine e furti, Guercia e Salis; Pascucci per furto e ricettazione. E poi la droga, male di San Basilio, che ha fatto gridare «basta» la gente per bene e che è la pista privilegiata su cui indagano i segugi della Mobile che però non escludono altre ipotesi sull’agguato. Non sono boss, però sono stati avvertiti a colpi di pistola, forse proprio nel panorama di «spaccio h24». Quello bene rappresentato nell’accorata lettera della San Basilio onesta che racconta di «ragazzini e ragazzine sentinelle che guadagnano più di un dirigente di banca, iphone ed estetista per tutti e coca che si potrebbe rifornire Amsterdam». I feriti però non confermano niente. Muti come pesci davanti agli investigatori che sono arrivati al Pertini.