Giorgia Meloni rompe gli indugi: "Pronta a candidarmi sindaco di Roma"
L'annuncio era atteso. E Giorgia Meloni non "delude" le aspettative dei suoi sostenitori. Intervenendo a "L'Italia soprattutto" al teatro Quirino di Roma, la leader di Fratelli d'Italia-An rompe gli indugi: "Appena il Pd manderà a casa Kung Fu Panda Marino non ci tireremo indietro dalla sfida per il Campidoglio. Io sarò in prima fila se sarà necessario". Non è proprio una candidatura, ma non è nemmeno un ripiegamento nelle retrovie. Meloni resta lì, in attesa di capire cosa succederà, ma lei c'è. E i partiti del centrodestra, se vogliono presentarsi compatti al prossimo appuntamento con le comunali romane, dovranno farci i conti. Nell'attesa l'ex ministro si concentra sul partato e annuncia per il prossimo febbraio "un congresso di rifondazione di FdI-An". Poi parla dell'inchiesta su Mafia Capitale: "A Roma Marino ha dimostrato di essere un incapace. Con le giunte di sinistra è nato il malaffare, e poi con Alemanno hanno cercato di continuare a fare i loro interessi. In ogni caso se non ci fosse stato in mezzo anche Carminati, e la cosa fosse rimasta quello che è, cioé lo scandalo delle coop rosse, forse non ne avremmo saputo niente. Altro che destra, avremmo ancora Buzzi a fare i suoi intrallazzi, dopo essere stato graziato dal Presidente Scalfaro". Meloni comincia anche a delineare la sua idea della Roma del futuro: "Bisognerà ridare voce alle periferie, piuttosto che, per esempio, addobbare, nel modo assurdo che vedete, Via del Corso". Certo, prosegue, il centrodestra ormai è "morto". "Noi dobbiamo cambiare - rilancia -, perché non abbiamo saputo raccontare le nostre idee, dando l'impressione di voler sopravvivere, di riciclarci". Quindi si rivolge a Salvini che ha aperto ad alleanze nuove per la Lega e gli chiede: "Fai sul serio? È finito il tempo della secessione? Vuoi la riconciliazione nazionale? Se non è solo propaganda elettorale, o solo un tentativo di avere voti anche nel meridione, allora noi ci stiamo, siamo interessati".