Gli uffici degli onorevoli? Fateli in questi palazzi
Ecco gli edifici in cui possono traslocare i deputati Ma c'è chi pretende soldi per affittare altri spazi L'INTERVISTA Fraccaro: «Ora leghiamo le indennità agli stipendi degli italiani»
Palazzo Montecitorio, il complesso di via del Seminario, Palazzo Theodoli-Bianchelli, il complesso di vicolo Valdina, Palazzo ex Banco di Napoli e Palazzo dei Gruppi. Ecco i sei edifici che potrebbero ospitare gli uffici dei deputati. Sono tutti di proprietà statale ma in uso, gratuito, alla Camera. In questo modo gli italiani non dovranno sborsare altri soldi per affittare nuovi spazi per i parlamentari o, peggio, assegnare loro, come richiesto da alcuni onorevoli, una specifica «indennità ufficio». Pochi giorni fa i questori di Montecitorio hanno «sfrattato» 405 parlamentari: «L'introduzione delle nuove tecnologie ha modificato le modalità con le quali i deputati svolgono l'attività parlamentare, facendo sì che non sia più necessaria, come ritenuto in passato, l'attribuzione di un ufficio a ciascun singolo deputato». La Camera ha dunque disdetto i contratti dei tre immobili che ha preso in affitto, da una quindicina d'anni, dalla società «Milano 90» del costruttore Sergio Scarpellini. Non si è rivelato un buon affare, almeno per le casse dello Stato. Montecitorio ha versato alla società quasi 400 milioni di euro per i canoni di locazione e per i servizi. Sarebbe costato molto meno comprarli. L'anno scorso è stata approvata una norma, proposta per tre volte dal deputato Riccardo Fraccaro (M5S), che ha permesso di recedere dai contratti di affitto prima della scadenza. L'emendamento ha passato il vaglio dell'ufficio legale di Montecitorio e, a sorpresa, ha ottenuto il via libera dall'Aula. Dopo accuse e polemiche, i vertici della Camera hanno deciso di utilizzare la norma e così pochi giorni fa hanno comunicato formalmente alla società «Milano 90» che avrebbero disdetto i contratti a partire dal 1° gennaio 2015. Montecitorio rinuncerà a 405 stanze, a tre sale conferenze e a una mensa. Non dovrà cercare nuovi uffici, almeno per ora. Nell'ultima riunione dell'ufficio di presidenza, la numero uno dell'Aula, Laura Boldrini, sarebbe stata categorica. In effetti sarebbe una beffa disdire i contratti con la «Milano 90» e firmarne di nuovi con un'altra società. Ecco allora un'idea semplice e poco costosa: utilizzare alcune stanze, assegnate magari a gruppi e non a singoli deputati, nei palazzi che la Camera ha già a disposizione. PALAZZO MONTECITORIO È il simbolo della politica. Ospita l'Aula in cui si riunisce l'assemblea dei 630 deputati. Ci sono anche le commissioni, l'appartamento del presidente della Camera e tanti uffici, tra cui quelli degli ex numeri uno di Montecitorio che hanno diritto a conservare quegli spazi per dieci anni dopo la scadenza del loro mandato. Solo per fare un esempio, Pier Ferdinando Casini ha avuto a disposizione per anni un intero piano dell'edificio. L'ha lasciato dopo le polemiche seguite al dibattito concluso con il cambio della norma che assegnava l'ufficio e la segreteria agli ex presidenti della Camera per tutta la vita. Perché non cambiare di nuovo la regola e «sfrattare» gli ex che ancora possono disporre di spazi nell'immobile? PALAZZO THEODOLI-BIANCHELLI Si trova tra via dell'Impresa, via del Parlamento e via del Corso. È sede di alcuni uffici della Camera dei deputati, come il Servizio Informatica e il Servizio del Personale. È stato ristrutturato da pochi anni. Chissà che non si riescano a trovare lì dentro stanze da assegnare agli onorevoli. PALAZZO DI VIA DEL SEMINARIO Ospita le Commissioni bicamerali e le Commissioni d'inchiesta, l'archivio storico e la biblioteca della Camera dei deputati. È inserito nel complesso monumentale di Santa Maria sopra Minerva. Anche qui, dopo un'opportuna valutazione, si potrebbero ricavare spazi per i deputati. COMPLESSO DI VICOLO VALDINA Il Complesso di Santa Maria in Campo Marzio a vicolo Valdina si trova in piazza Campo Marzio e ospita sale che vengono utilizzate anche per mostre e convegni. È a poche decine di metri da palazzo Montecitorio e ha una storia ormai millenaria: è sorto, infatti, in epoca paleocristiana come piccolo convento. PALAZZO DEI GRUPPI Si trova in via degli Uffici del Vicario ed è sede dei gruppi parlamentari. È collegato a Montecitorio attraverso un breve corridoio pensile, che scavalca via della Missione. In questo complesso, al termine di un lungo restauro, è stata riaperta anche la nuova Aula, che contiene circa 300 posti. PALAZZO EX BANCO DI NAPOLI È compreso tra via del Giardino Theodoli, via del Parlamento e via del Corso. Nel palazzo ci sono gli uffici amministrativi.Non solo. Anche gli appartamenti riservati ai questori, che però ci hanno rinunciato. Sei edifici, dunque, a due passi da Montecitorio, che potrebbero essere usati anche per dare spazio agli onorevoli. Del resto il governo Monti, sempre nell'ottica del contenimento dei costi, ha stabilito un «tetto» alla grandezza degli uffici: 22 metri quadrati. Dunque le stanze più grandi potrebbero essere divise e utilizzate per più persone. In ogni caso, c'è anche un'altra ipotesi, che piacerà di più a tanti italiani. Che gli onorevoli si paghino l'affitto dell'ufficio da soli. Del resto, tra l'indennità (il vero e proprio stipendio) di 5 mila euro netti al mese, la diaria di 3.500 e gli altri rimborsi per oltre 3.500 euro al mese, possono permetterselo. Ma alcuni parlamentari non ci stanno e nei prossimi mesi si faranno sentire.
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