Assunti dirigenti in aspettativa. Matteo davanti alla Corte di conti
Matteo Renzi a giudizio davanti ai magistrati contabili. Il presidente del Consiglio dovrà rispondere alla Corte dei conti di danno erariale: la contestazione è di 816mila euro. L’udienza è fissata per il 24 settembre prossimo alle 10.30. La magistratura contabile gli contesta il collocamento in aspettativa di dirigenti della Provincia poi assunti come esterni. Quando era presidente della Provincia di Firenze, infatti, l’attuale premier avrebbe voluto quattro direttori generali anziché uno solo e li avrebbe pagati come manager privati invece che come dirigenti pubblici. Adesso Renzi dovrà presentarsi dinanzi alla Corte dei conti e convincere i giudici di non aver causato alcun danno erariale e spiegare perché, durante la sua presidenza, sono stati assunti come direttori alcuni dipendenti in aspettativa. Alcuni di loro avrebbero anche continuato a esercitare le stesse funzioni svolte da impiegati pubblici ma con retribuzioni molto più alte. Secondo la magistratura contabile, in poco più di due anni e mezzo – dal primo gennaio 2007 al 31 luglio 2009 – queste assunzioni potrebbero aver causato un danno erariale di 816mila euro, come cifra massima. Uno «spreco» di denaro pubblico – osserva la sezione giurisdizionale toscana della Corte dei Conti - dal quale, a priori, non si possono escludere le responsabilità della politica. Da qui «l’intervento in giudizio di Renzi» in qualità di presidente della Provincia e del suo ex assessore al Personale, Tiziano Lepri, oltre al dirigente dei servizi finanziari dell’ente, Rocco Conte. L’indagine della Corte dei conti è partita da una denuncia di Alessandro Maiorano, un dipendente del Comune di Firenze, che nell’ottobre 2012 ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere di indagare sull’attività pubblica e privata dell’ex sindaco di Firenze ed ex presidente della Provincia. I militari hanno ascoltato più volte Maiorano. Nel verbale sottoscritto davanti al colonnello Cuzzocrea e al maggiore Piccin della Guardia di Finanza di Firenze, il dipendente comunale - che ha presentato un corposo numero di fatture pagate dalla Provincia di Firenze tra il 2005 e il 2008 per un importo complessivo di 20 milioni di euro - chiede di fare chiarezza su molti aspetti dell’attività amministrativa dell’attuale presidente del Consiglio, tra cui cento assunzioni a chiamata diretta, le spese inerenti alle presentazioni del libro di Renzi «Stil Novo», l’attività delle società possedute dalla famiglia del premier. L’esistenza del procedimento è stata del resto confermata anche dal ministero del Tesoro. L’indagine della Corte dei conti prende le mosse sempre dalle dichiarazioni di Maiorano che aveva poso l’accento sulle assunzioni dirette nell’esposto indirizzato alla Corte dei conti e al Ministero delle Finanze in cui chiedeva agli inquirenti di fare chiarezza sul caso. Nella risposta del Mef all’esposto, si parla di «gravi anomalie nella costituzione del fondo per lo sviluppo delle risorse umane e produttività del personale non dirigente»; di «illegittimo inserimento di risorse aggiuntive di bilancio in assenza di una norma contrattuale nazionale di riferimento per complessivi 2.001.943 euro»; di «illegittimo incremento delle risorse decentrate per complessivi 5.015.666 euro nel periodo 2004/2010 in assenza dei presupposti previsti dalla norma e allo scopo di finanziare emolumenti a carattere indennitario non riconducibili alle previsioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro»; di «erronee modalità di determinazione del monte salari». Il Mef ha rideterminato in 1.155.00 euro l’importo da recuperare. Il procedimento davanti alla Corte dei conti non ha nulla a che vedere con le altre rivelazioni di Maiorano su Renzi, tra le quali quelle sulla società Eventi 6 Srl - già Chil Srl - che nel 2011 ha fatturato 4 milioni di euro e che si occupa di marketing e promozione con sede a Rignano sull’Arno e di proprietà all’80% della famiglia Renzi: le sorelle del premier Matilde e Benedetta possiedono in parti uguali il 72%, la madre Laura Bovoli l’8%. La Eventi 6 Srl nel 2010 ha acquisito la Chil promozioni Srl, società aperta negli anni Ottanta dal padre di Matteo Renzi, Tiziano, società per la quale il premier ha lavorato come dirigente occupandosi di marketing. Ad oggi Renzi è ancora un dirigente in aspettativa della società di famiglia. Tutto perfettamente in regola. Ma Maiorano chiede anche di fare chiarezza su altre società che graviterebbero attorno all’universo Renzi: la DotMedia, la Web e Press e la Florence Multimedia, promossa dallo stesso premier quand’era presidente della Provincia. Ci sono poi quei «20 milioni di spese di rappresentanza, cene, alberghi e viaggi» che Renzi avrebbe speso tra il 2004 e il 2009 e di cui Maiorano ha presentato copia delle fatture. Spese sostenute e approvate in piena trasparenza: infatti a Renzi non viene contestato alcun addebito.