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Renzi: "Giochiamo a carte scoperte" Letta: non voglio galleggiare

Renzi

Il segretario del Pd e il premier si fronteggiano alla direzione del partito. Il leader democratico: "Con noi moderati e una parte della sinistra"

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"Il tempo per fare le riforme è finito", queste le parole dell segretario del Pd Matteo Renzi nel corso della Direzione nazionale del partito. "Con molta franchezza, trovo discutibili alcune reazioni di queste ore e giorni per cui forti di alcuni sondaggi con l'Italicum vince Berlusconi. Le elezioni si vincono o si perdono se si prendono i voti non se si cambia sistema elettorale". Alle elezioni "vedo un simbolo del Pd ma accanto do per scontato sia un raggruppamento di moderati che non vuole stare con il Pd ma neanche dall'altra parte e presumibilmente una parte della sinistra".   Stoccata al premier. "Se Letta ritiene che ci siano delle modifiche da porre, affronti il problema nelle sedi istituzionali e giochiamo a carte scoperte - ha detto Renzi - il giudizio sul governo, sulla composizione del governo, sui ministri, spetta al presidente del Consiglio. Se ci sono stati problemi per il governo non li ha mai posti il Pd, che non ha mai fatto mancare il suo appoggio in nessun passaggio rilevante. La nostra fiducia è sempre stata costante anche su temi su cui c'erano perplessità".   Intesa con i partiti. "C'è un'intesa con le principali forze politiche e questo doppio lavoro dopo il 15 febbraio sarà affidato alla discussione parlamentare - ha aggiunto il segretario Pd illustrando il pacchetto di riforme - sul superamento del Senato si partirà al Senato, sul Titolo V alla Camera. È una poderosa iniziativa costituzionale.Nessuno qui dentro ha mai detto che l'accelerazione sulle riforme è un errore. Se siamo ad un passo dal pacchetto delle riforme è perché ha preso un'iniziativa il Pd. Il Pd dà una mano al paese in questo modo.   Legge elettorale. "Quel che è certo - ha chiarito Renzi, è che se si andasse alle elezioni con l'Italicum e un'alleanza Berlusconi-Bossi-Casini ci battesse il problema saremmo noi. Se dopo 20 la nostra capacità di prendere i voti è tale che basta che Casini vada di là e Bossi stia con Berlusconi per impaurirci, il problema ce l'abbiamo noi". Il segretartio ha poi aggiunto: "Il centro non c'è più e lo considero una vittoria per chi tra noi crede nel bipolarismo". Quest'ultima sua riflessione è stata immaginata descrivendo un possibile scenario elettorale con un "centrodestra con tanti piccoli o medi partiti", il centro che "non c'è più" e il Pd insieme ad un raggruppamento di moderati e "una parte della sinistra".   La replica di Letta. Anche il presidente del Consiglio è intervenuto durante la direzione rilanciando la sua sfida a chi vorrebbe tenerlo (Renzi?) a Palazzo Chigi a logorarsi. "Galleggiare non è possibile - ha spiegato -. Non si può uscire da una situazione di questo genere galleggiando. Tutto voglio tranne che questo. Quel che succederà alla Camera la prossima settimana determinerà il fatto che si possano fare bene le due cose (legge elettorale e riforme costituzionali ndr)".  "Il mio impegno c'è tutto - ha aggiunto - c'è la determinazione nel sapere che nel 2014 c'è un'occasione irripetibile, e se ce la facciamo il Pd diventa protagonista della storia nostro Paese. Se siamo tutti qui è perché abbiamo l'ambizione di stare nella storia del Paese e ci stiamo se ci stiamo tutti insieme. Noi vinciamo se questa comunità vince. La mia disponibilità a lavorare perché la comunità vinca, in squadra, c'è ed è totale".

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