Venti euro a persona per il comizio di Grillo
Beppe Grillo torna al suo vero lavoro: il comico. Il leader del MoVimento 5 Stelle da aprile sarà in tour per l’Italia con un «one-man-show» dal titolo «Te la do io l’Europa». Di fatto è la campagna elettorale per le prossime europee che si terranno il 25 maggio, con una differenza: di solito ai comizi non si paga, per assistere invece alla manifestazione grillina bisognerà sborsare non meno di venti euro a persona. Lo spettacolo debutterà il primo aprile al Palacatania della città siciliana e toccherà altre sette importanti città della penisola fino a metà aprile, nel periodo in cui sarà di fatto entrata nel vivo la campagna elettorale per le europee. Dopo la data di Catania, Grillo si esibirà infatti il 3 aprile a Napoli (PalaPartenope), il 5 aprile ad Ancona (PalaRossini), il 7 aprile a Milano (Teatro Linear4Ciak), il 10 aprile a Bologna (Unipol Arena), l’11 aprile a Padova (PalaFabris), il 12 aprile a Firenze (Mandela Forum), il 14 aprile a Roma (PalaLottomatica). L’attualità politica sarà al centro della scena. «Un mostro - si legge nella presentazione dello spettacolo - si aggira per l’Europa. Si chiama euro. Chi lo ha frequentato è finito spesso in miseria. Interi Stati sono diventati debitori di una banca, la Bce. Se non paghi, al posto del mafioso, arriva la Troika, che è molto peggio. L’Europa politica si è trasformata in un incubo finanziario. Le nostre vite, dal mutuo della casa, alla caccia al cormorano, sono decise altrove da funzionari sconosciuti. Un’Europa surreale, comica, insostenibile che nessuno ha mai raccontato». Beppe Grillo è un fiume in piena. In attesa di tornare sul palcoscenico attacca i partiti sulla legge elettorale. «Vogliono tagliarci le gambe perché siamo noi l’unica opposizione all’accordo» tra il Pd di Renzi e Berlusconi. rito renziano e il redivivo Silvio Berlusconi. Beppe Grillo parla di fronte alla Stampa Estera, unico interlocutore per lui accettabile. Se c’è un problema in Italia - spiega il comico - questo è proprio l’informazione. Anzi, è «un cancro». Ma l’urgenza per Grillo è un’altra: la legge elettorale. L’Italicum arriverà in Aula alla Camera il 29 gennaio e lui attacca: «Dietro l’ebetino c’è il condannato». Cioè: vedi Renzi ma sai che è Berlusconi. Poi si corregge: «Ebetino è un’espressione sentimentale». Una carineria da cambiare: Renzi diventa così Dorian Gray. Paragone ispirato al romanzo più famoso di Oscar Wilde in cui il protagonista, un giovane narcisista, ottiene che sia il suo ritratto a invecchiare, e non lui stesso. «La legge elettorale che stanno facendo Renzi e Berlusconi è per fermare noi che siamo la variabile impazzita», tuona Grillo, promettendo che alle imminenti europee «noi per adesso andiamo da soli. Noi vinceremo in Europa, il M5S o vince o perde». E, in caso di sconfitta, Grillo promette: «Me ne torno a casa». Il messaggio della prossima campagna elettorale sembra essere chiaro: solo il M5S è l’alternativa a un sistema politico dominato dall’inteza Renzi-Cav. «Noi abbiamo voluto il voto palese, Se non ci fossimo stati Berlusconi sarebbe ancora lì». Immancabile l’attaccono al Presidente della Repubblica, nei cui confronti «l’impeachment è in arrivo». Napplitano per il comico è colpevole del «golpettino» delle larghe intese.