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Legge elettorale, primo sì in commissione. Spaccatura sulle preferenze

Alfano

Adottato il testo base dell'Italicum. Alfano si schiera con Letta contro le liste bloccate. Franceschini frena. "No" da Forza Italia

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La riforma della legge elettorale continua a creare discussioni e confronti fra i vari partiti. Nel dibattito che si è acceso sulle liste bloccate (che in molti vorrebbero sostituire con le preferenze) e sulle soglie di sbarramento (che i partiti più piccoli vorrebbero abbassare per non rischiare di restare fuori dal Parlamento), la commissione Affari Costituzionali della Camera intanto ha adottato il testo base della riforma. Resta aperto il nodo relativo alle tabelle che definiscono i collegi per la Camera dei deputati. Il testo, infatti, contiene in allegato le tabelle, così come proposto dal presidente della commissione Francesco Paolo Sisto, Fi. Proprio Forza Italia nelle scorse ore aveva chiesto che la definizione delle tabelle non venisse delegata al governo, come vorrebbe il Pd, ma che fosse discussa per via legislativa. Sul punto si è aèerto uno spiraglio di intesa: "C'è stata una apertura da Fi sulla possibile delega al Governo - ha spiegato il rappresentante Pd Emanuele Fiano - Oggi insieme al tema della legge c'è un tema di accordo politico, non faremo passi avventati anche se il nostro obiettivo resta la delega. Noi oggi adottiamo il testo base e ci lasciamo dei margini di lavoro". Durante la discussione di oggi, viene spiegato, sono già stati preannunciati alcuni emendamenti che prevedono di delegare il Governo per le tabelle che definiscono i collegi. Diversamente, se il lavoro che verrà effettuato in commissione sulle tabelle allegate al testo base soddisferà tutti, la delega non verrà fatta. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato a lunedì alle 13. Oltre a Forza Italia, hanno votato per l'adozione del provvedimento, comprensivo di tabelle, facendo un passo indietro rispetto alla posizione originale, Pd, Ncd, Scelta civica e Popolari per l'Italia. Contrari Lega e M5S, mentre Sel era assente. Sull'Italicum però sono piovute critiche sia dai dem che dai partiti della stessa maggioranza di governo. Non ultimo, il presidente del Consiglio Enrico Letta, che ieri sera a Otto e mezzo, ha aperto alla possibilità di dare maggior potere di scelta ai cittadini, con l'introduzione del meccanismo delle preferenze. Oggi anche il vicepremier, Angelino Alfano, apre alle preferenze e dice no alle liste bloccate: "Con il presidente Berlusconi e con Matteo Renzi realizzeremo la legge elettorale. Quello che noi chiediamo, visto che stiamo modificando il tanto odiato "Porcellum", è di modificare le cose che stanno più sulle scatole ai cittadini: il parlamento dei nominati e le liste bloccate" posta il leader di Ncd sul suo profilo Facebook. Ma all'interno del governo c'è anche chi è contrario al meccanismo delle preferenze. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, va controcorrente perchè strumento contrario alla trasparenza e rischierebbero di far saltare l'intesa: "Vedo che le preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io, che ho iniziato a prenderle, e molte, a vent'anni, sento il dovere morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle per i danni al sistema politico e alla sua trasparenza". "Io da capogruppo ho conosciuto deputati indispensabili per competenze e lavoro che non riuscirebbero mai a essere eletti. Non è un caso se in nessun paese di Europa sono utilizzate le preferenze per il parlamento nazionale, ma soltanto o collegi uninominali, da sempre la proposta del Pd, o liste corte, perché dappertutto cercano intelligentemente di avere gruppi parlamentari che siano un mix di radicamento territoriale e competenze", ha concluso. Forza Italia non molla. Intanto incontro stamattina tra Denis Verdini e la responsabile riforme del Pd Maria Elena Boschi nella sede di Forza Italia. A quanto si apprende la deputata democratica avrebbe cercato di capire se il partito di Silvio Berlusconi sia ancora irremovibile sulla questione preferenze e Verdini avrebbe ribadito l'assoluta contrarietà da parte di Forza Italia.

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