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Berlusconi-Renzi: incontro di oltre 2 ore al Nazareno

Berlusconi

E' terminato l'incontro ad alta tensione fra il segretario dem e il Cav. All'orizzonte un accordo di massima sul modello Spagnolo modificato

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Vertice di oltre due ore fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nella sede del Pd al Nazareno in via Sant'Andrea delle Fratte, in centro a Roma. Con il segretario e il leader di Forza Italia, in cerca dell'accordo sulla riforma elettorale, c'erano il capo della segreteria Dem Lorenzo Guerini e l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'ex premier, dopo l'incontro, ha fatto rientro a Palazzo Grazioli dove lo attendeva Denis Verdini. Un'intesa sulla legge elettorale capace di coinvolgere un numero molto ampio di partiti sarebbe a portata di mano di Renzi. A quanto si apprende da fonti di maggioranza, il modello che il segretario ha proposto a tutti i suoi interlocutori, e di cui ha discusso oggi con Berlusconi, è il modello spagnolo corretto all'italiana con due tipi di soglie, al 4-5% e all'8% a seconda che ci sia o meno un apparentamento. Su questa formula, sulla quale c'è stata anche un'opera di mediazione del governo, il segretario del Pd sarebbe ragionevolmente convinto di poter tenere insieme sia i piccoli partiti della maggioranza, a partire da Ncd, sia Forza Italia. Renzi ne ha parlato anche negli incontri di stamattina ricevendo un ritorno positivo. La proposta sarebbe tanto gradita a Forza Italia che, hanno dichiarato fonti del Pd, il Cavaliere non chiederebbe alcuna controparte a cominciare dalla ventilata ipotesi dell'election day di maggio.   ARRIVO BURRASCOSO E' iniziato nella sede del Pd l'incontro fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. Lo ha annunciato, su Twitter, il capo dell'ufficio stampa del Partito democratico. Il Cavaliere è giunto in macchina, entrando dall'ingresso posteriore, assieme a Gianni Letta. Un cordone di forze dell'ordine ha tenuto lontani curiosi e giornalisti per lasciar passare la macchina dell'ex premier. All'arrivo di Berlusconi un piccolo gruppo di manifestanti, tra cui alcuni esponenti del Popolo Viola, hanno gridato: "vergogna, vergogna". Sono state lanciate anche alcune uova che hanno colpito la macchina dell'ex premier. "Non si tratta con i criminali".   BLITZ DEL POPOLO VIOLA Il Popolo viola ha organizzato per le 15.30 un sit-in davanti alla sede del Pd. Ad annunciarlo è stato il blogger Viola Gianfranco Mascia. "Altro che grande intesa.Questa sarebbe una intesa criminale", ha dichiarato, "abbiamo deciso di esserci anche noi per gridare che quell'intesa criminale non la vogliamo". Anche i bersaniani sono in rivolta, il governo appare appeso ad un filo, ma Renzi e i suoi non mollano. "Con Matteo Renzi per il cambiamento. Le regole della democrazia si scrivono insieme" ha scritto su Twitter Alessia Morani, responsabile Giustizia della segreteria del Pd. "Non ci trascineranno nelle "sabbie immobili" #iononmollo", ha aggiunto riprendendo le parole del segretario del Pd. L'incontro con Silvio Berlusconi è stato annunciato dallo stesso Renzi ieri sera nell'intervista alle "Invasioni barbariche".   TENSIONI NELLA MAGGIORANZA L'appuntamento sta creando alta tensione nella maggioranza: una parte del Pd, quella legata a Bersani, ha già minacciato lo strappo nel caso di un accordo con Forza Italia. All'incontro partecipano anche Gianni Letta e Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria di Renzi. La giornata del segretario è cominciata questa mattina a Firenze, con una serie di incontri a Palazzo Vecchio. La prima a essere ricevuta è stata Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica, poi è stato il turno di Riccardo Nencini, segretario del Psi.   MARONI: "INCONTRO MOLTO INTERESSANTE" Secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, Renzi "vuole andare a elezioni anticipate come Berlusconi, con un election day a maggio". Quanto all'incontro che nel pomeriggio vedrà il segretario del Pd faccia a faccia con il leader di Forza Italia, Maroni lo ha definito "molto interessante". Maroni si è chiesto se l'incontro possa portare alla fine del governo Letta. "Puo' essere", si è risposto, "guardiamo con attenzione, tutto in Italia è instabile, tranne il governo della Lombardia". Ribadendo la propria impressione, Maroni ha comunque chiarito di essere alla finestra: "Oggi vedremo, ma credo che questa strada (le elezioni anticipate, ndr) sia gia' segnata".

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