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Svuota carceri, la Lega occupa gli uffici di Grasso: slitta il voto

Protesta leghista

la manifestazione contro la cancellazione del reatro di immigrazione clandestina interrompe l'esame del ddl sulle pene alternative al carcere

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Clamorosa protesta della Lega contro la norma che cancella il reato di immigrazione clandestina, contenuta nel ddl sulle pene alternative al carcere all'esame dell'Aula in Senato. I senatori del Carroccio, che di fatto ieri avevano portato avanti l'ostruzionismo, sono saliti al secondo piano di palazzo Madama, dove si trovano gli uffici della presidenza. "Io dormo qua, devono portarmi via le forse dell'ordine", sottolinea il capogruppo Massimo Bitonci. I senatori hanno inscenato la protesta dopo che stamane in Aula è ripreso l'esame del disegno di legge con le votazioni sugli emendamenti. "Stracciato il regolamento del Senato, se non esistono più regole salta la democrazia: questa mattina in Aula del Senato mentre si sta facendo discussione generale di un altro provvedimento, quello sulle demolizioni edilizie abusive, Grasso assente, la presidenza di turno, Fedeli, decide in maniera del tutto arbitraria l'inversione dell'ordine del giorno senza che ci sia stato un voto e rifiutando di dar voce a interventi", ha aggiunto Bitonci, "Di fatto torna così al primo punto lo svuotacarceri, evidentemente scomparsa, chissa' con quale miracolosa cura o intervento divino, l'afonia del relatore Casson. Ma la Lega non ci sta: le regole vanno rispettate. I senatori della Lega occupano per protesta gli uffici del presidente Grasso e chiediamo l'impeachment di Grasso per mancato rispetto regolamento del Senato". E la prima vittoria la mettono a segno: slitterà a martedì prossimo l'esame del ddl sulle pene alternative.   Vogliono essere ricevuti dal presidente del Senato Pietro Grasso i senatori della Lega che continuano, in segno di protesta, ad occupare il secondo piano di Palazzo Madama e ora dicono no alla convocazione della conferenza dei capigruppo chiesta dal presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, di fronte all'ostruzionismo del Carroccio. "Adesso non siamo più d'accordo sulla capigruppo" dice il presidente dei senatori della Lega, Massimo Bitonci. "E'una richiesta antidemocratica pazzesca. Quando ero io a chiedere la convocazione stamane alle nove non andava bene e ora? Si vuole calpestare il nostro diritto lecito di manifestare. Se si contingentano i tempi e' la dimostrazione di una resa del Pd", aggiunge e attacca anche la conduzione dell'aula della vicepresidente Valeria Fedeli(Pd): "doveva dare indicazioni per finire la discussione generale e poi far votare l'inversione dell'ordine del giorno, non mettere al voto gli emndamenti. Non siamo mica nel ventennio fascita", osserva ancora.

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