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Porcellum illegittimo, depositate le motivazioni

Consulta

La Corte Costituzionale: "Gli effetti saranno validi solo nelle prossime elezioni". In attesa della riforma resta attivo un sistema proporzionale puro

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Dopo quattro ore di Camera di Consiglio è stata firmata la sentenza di abolizione del Porcellum da parrte della Consulta. I quindici giudici hanno depositato le motivazioni. Si tratta di 26 pagine con dettagli e indicazioni utili per definire la futura legge elettorale. La prima notizia è che, se si votasse domattina, l'Italia andrebbe alle urne con un proporzionale pressoché puro, con preferenza unica sia alla Camera che al Senato e con circoscrizioni su base regionale. Non proprio un invito a sciogliere le Camere il prima possibile visto che il risultato sarebbe una sicura ingovernabilità. Detto questo la Consulta boccia seccamente sia il premio di maggioranza perché non legato "al raggiungimento di una soglia minima di voti", sia le liste bloccate perché troppo lunghe e quindi non in grado di garantire l'espressione diretta del voto. Cosa importantissima la decisione della Corte avrà effetto solo sulla prossima tornata elettorale e non è in alcun modo retroattiva. Il che significa che l'attuale Parlamento, per molti considerato illegittimo dopo la bocciatura del Porcellum, può perfettamente operare per realizzare la riforma. Anzi, deve. In che modo? Secondo il costituzionalista Stefano Ceccanti, uno dei "saggi" che stanno lavorando con il segretario del Pd Matteo Renzi, "salva" tutti e tre i sistemi indicati da sindaco: "Quello simi-spagnolo perché le liste bloccate sono corte e il premio limitato al 15 per cento - scrive sull'Huffington Post -. La Mattarella rivista perché sono ammessi anche i collegi uninominali e perché il nuovo dosaggio tra principio maggioritario e proporzionale (75-10 con un 15 come clausola di salvaguradia maggioritaria) inserisce comunque dei temperamenti. Il doppio turno di coalizione perché per assegnare il premio prevede una soglia esigente in mancanza della quale si va ad un ballottaggio". Insomma il dibattito è più che mai aperto, ma l'impressione è che lo spettro delle elezioni anticipate si sia un po' allonato.

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