Renzi a Alfano: "Subito una legge elettorale condivisa"
Il segretario Pd e il ministro dell'Interno alla presentazione del libro di Vespa. Il sindaco: "Con il Nuovo centrodestra ci vedremo per siglare un patto di coalizione con le cose da fare nel 2014"
Presto si vedranno privatamente. Per discutere "un patto di coalizione con un elenco di cose da fare entro il 2014". Nal frattempo Bruno Vespa li ha messi insieme per presentare il suo ultimo libro "Sale, zucchero e caffè". Angelino Alfano e Matteo Renzi si ritrovano nel giorno in cui i quotidiani raccontano degli incontri segreti tra gli emissari del segretario Pd e quelli del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. L'obiettivo sarebbe quello di arrivare prima possibile ad un accordo sulla legge elettorale per poi andare spediti ad elezioni anticipate. Ma il sindaco smentisce i retroscena e annuncia: "Considero un ottimo auspicio il fatto che oggi la commissione Affari costituzionali della Camera abbia stabilito il termine del 31 gennaio per il lavoro sulla legge elettorale. Con i regolamenti della Camera possiamo votarla la prima settimana di febbraio. Con il Nuovo centrodestra, me lo ha detto Alfano mentre entravamo qui, sarà naturale vedersi, in modo molto rapido, per un patto di coalizione con un elenco di cose da fare entro il 2014". "Noi - insiste - la legge elettorale dobbiamo farla subito, senza dire che se si fa la legge elettorale si va a votare. Si fa la legge subito poi ci sono una serie di riforme su cui il Parlamento si è impegnato, come la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie. Questa legislatura può andare tranquillamente al 2018. Pongo il tema che se non facciamo la legge elettorale ci portano tutti via. Buona cosa sarebbe che legge elettorale fosse la più condivisa possibile, dai 5 Stelle alla Lega, passando per FI e Fratelli d'Italia. Credo sia naturale che ci siano quante più forze possibile della maggioranza". Alfano "pessimista". Sulla durata dell'esecutivo il ministro dell'Interno non si spinge troppo oltre la fine del 2014: "Dobbiamo fare come in Germania dove, impiegandoci meno tempo, ci si sieda e si dicano le cose compatibili uno con l'altro che possano stare insieme dentro a un patto di governo. Il governo dura 12 mesi e in questi dodici mesi si possono fare cose importanti. Vogliamo una legge elettorale in cui chi vince è nelle condizioni di governare. Vogliamo farla subito. Un movimento politico, una start up come Ncd, non può che volere una nuova legge elettorale. In dodici mesi è possibile fare la legge elettorale e il patto di governo". Il piano lavoro. Stamattina il Corriere della Sera ha anticipato le linee guida sul lavoro del nuovo Partito Democratico targato Renzi. Punto qualificante l'abolizione dell'articolo 18 per i giovani neoassunti. Il segretario smentisce: "Ma chi l'ha fatta questa proposta? La proposta che faremo la tireremo fuori articolata e complessiva nel mese di gennaio, e la faremo prima ai colleghi della coalizione. Altrimenti devo commentare cose non mie...". "L'articolo 18 - aggiunge - è un tema per i soli addetti ai lavori. La facciamo, ma dopo che ci siamo messi d'accordo su come semplificare, sui temi dell'energia e dei centri dell'impiego. Non ho trovato un imprenditore che mi dicesse di abrogare l'articolo 18. C'è bisogno di semplificare le regole: semplificare significhe che invece di 200 regole ce ne hai 50, chiare e scritte in inglese. Se il tema è come fare ad aiutare chi perde il lavoro sono d'accordo". Finanziamento pubblico. Alfano ha quindi riservato una stoccata al leader del Pd sul tema dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti: "Non rinviare al 2017 l'andata in regime dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Se vogliamo dare un segnale agli italiani facciamo entrare in vigore subito la legge, da domattina. È una delle cose da decidere in gennaio". Un pensiero a Letta. Nel dibattito non poteva ovviamente mancare un riferimento al premier Enrico Letta. Ci pensa Renzi, parlando dell'abolizione dell'Imu: "È la rappresentazione di un fallimento, ancora non si sa come si chiama e come si paga. Ma ho preso impegno con il presidente del Consiglio di non mettere bocca sulla legge di Stabilità, frutto di una lunga discussione, finché non è approvata, e lo sto mantenendo. Ma il meccanismo dell'Imu ancora non si capisce".