Via libera dal Cdm al decreto carceri
Palazzo Chigi ha dato il via libera al disegno di legge in materia di processo civile e penale e al decreto legge per affrontare l'emergenza carceraria attraverso le misure per il reinserimento dei tossicodipendneti detenuti e per il rimpatrio degli immigrati. I provvedimenti hanno l'obiettivo di alleggerire il sovraffollamento, riducendo i flussi in entrata e in uscita dai penitenziari, e di migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Illustrando il pacchetto carceri in conferenza stampa, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha spiegato che "il decreto è una prima importante risposta all'appello del capo dello Stato al Parlamento, che toccava un ventaglio di possibili interventi per cercare di calmare una situazione esplosiva che riguarda il sovraffollamento delle nostre carceri ed evitare interventi sanzionatori di organismi sovranazionali, che hanno messo l'Italia nella lista dei cattivi". "Questo provvedimento - ha sottolineato poi il premier - non ha in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini". Riguardo le misure sulla giustizia civile il premier ha dichiarato: "Il Governo ha varato un ddl delega sul processo civile, per semplificare e sveltire i tempi. Dobbiamo fare in modo di smetterla con i tempi lunghi con cui funziona oggi la giustizia in Italia". Entrando nel dettaglio delle misure introdotte, il ministro Cancellieri ha spiegato che "l'uso del braccialetto elettronico sarà facilitato ma usato solo nei casi di detenzione domiciliare". "Per i piccoli spacciatori di droga - ha poi precisato - l'istituzione del reato di spaccio lieve consente il recupero e la cura dei tossicodipendenti. In carcere il tossicodipendente non riceve le stesse cure che può ricevere nelle comunità. Non si parli di indulti e indultini - avverte poi il Guardasigilli - non c'è nulla di automatico con questo decreto. Al giudice è data la facoltà di fare uscire delle persone con certi criteri, nei prossimi mesi ci potrebbe essere un'uscita scaglionata di 1.700 detenuti". Il dl prevede inoltre la nascita del Garante nazionale diritti dei detenuti. "Questo provvedimento dà voce a chi prima non aveva voce all'interno del carcere. E' uno strumento di grandissima civiltà giuridica", ha concluso il ministro Cancellieri.