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Lucia Riina provoca un terremoto

Lucia Riina

Sconcerto per le dichiarazioni choc della figlia del boss mafioso ad una tv svizzera.

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“Io sono onorata di chiamarmi così, felice perché questo è il cognome di mio padre e io penso che qualsiasi figlio che vuole bene ai propri genitori non cambi cognome perché rappresenta la propria identità”. Parole come macigni al tal punto da scatenare un terremoto, quelle di Lucia Riina, e pronunciate davanti alle telecamere della tv svizzera, Rts. L'ultimogenita del capo dei capi di Cosa nostra ha scosso politica e società civile con questa intervista esclusiva alla televisione elvetica. Si è data alla pittura, la figlia del bosso Totò Riina e Ninetta Bagarella. Anche in rete mostra i suoi disegni, ma dalle sue origini Lucia non ha mai scappato: "Sono Lucia Riina, ultimogenita di Salvatore Riina ed Antonina Bagarella, sorella più piccola di Maria Concetta, Giovanni e Giuseppe Salvatore, quindi anche nipote di Leoluca Bagarella", ripete. Racconta vita personale e familiare. Come quando afferma che “si pregava la sera prima di andare a letto”. “Mamma e papà - racconta in tv - venivano nella nostra stanza perché dicessimo tutti insieme una preghiera di ringraziamento a Gesù chiedendogli di proteggere tutte le persone a noi care”. Un putiferio. "Provo sconcerto e biasimo per le dichiarazioni di Lucia Riina – afferma Maria Falcone, sorella di Giovanni, il giudice antimafia ucciso da Cosa nostra nel 1992 -. Pur rispettando il suo ruolo di figlia e consapevole che le colpe dei padri non possano per nessuna ragione ricadere sui figli, non accetto che una donna cattolica praticante, come lei sottolinea più volte nell'intervista, non prenda le distanze da un padre assassino”. Non manca la stoccata alla tv svizzera. “E' grave che per facile audience una tv svizzera si interessi alla figlia di un boss italiano – puntella la Falcone - raccogliendo le sue opinioni su fatti tanto drammatici per la storia del nostro Paese e per le famiglie dei martiri colpiti dalle azioni mafiose ordite dal boss Salvatore Riina". In campo anche l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili che per bocca della presidente Giovanna Maggiani Chelli, fa sapere che ''dal sito della Tsr svizzera hanno tolto il video realizzato per Lucia Riina”. “Ci aspettiamo che quanti, nel mondo, hanno in queste ore divulgato il video contenente l'intervista alla figlia del Capo di 'Cosa nostra' - conclude la presidente - facciano altrettanto''. Un fiume di reazioni. Anche la sociologa dice la sua. ''Quello che più mi ha colpito – afferma la docente all'Università di Palermo, Alessandra Dino – è la continuità familiare: nell'intervista in studio Lucia ha la stessa facies, lo stesso look, perfino la stessa pettinatura che aveva la madre, Antonietta Bagarella, quando negli anni '70 fu intervistata dal giornalista Mario Francese, poi ucciso dalla mafia”. Tra la lunga lista di interventi, c'è anche quello di Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia dell'Ue. ''E' francamente esasperante e disgustoso assistere a tale reiterato spettacolino da parte di Lucia Riina – dice la figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia nel 1993 per le sue inchieste scomode -. Si dice dispiaciuta per le vittime del padre, ma al contempo orgogliosa del cognome che porta, perché corrisponde alla sua identità. Una contraddizione in termini, senza dubbio. Del resto – conclude l'eurodeputata - Lucia Riina non è nuova a queste uscite e da lei non mi aspetto nulla di meglio di quanto fino ad ora fatto (o non fatto) e detto (o non detto)''.

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