Caso Kyenge: aperta inchiesta su Calderoli
La Procura della Repubblica di Bergamo ha indagato formalmente il vicepresidente del Senato per diffamazione aggravata dall'odio razziale
"Diffamazione aggravata dall'odio razziale": con quest'accusa Roberto Calderoli è formalmente indagato dalla Procura della Repubblica di Bergamo per le sue frasi pronunciate sabato sera a Treviglio sul ministro Kyenge, paragonato a un orango. Gia' ieri un avvocato aveva presentato una denuncia chiedendo alla Procura di verificare se le parole di Calderoli configurassero un reato. Ora la Procura ha aperto un fascicolo. Dopo gli insulti alla Kyenge, Calderoli si era scusato ufficialmente. Con «disagio e imbarazzo» e «mi scuso con il Senato» e «con il presidente Napolitano» per le parole «sbagliate e offensive» che ho rivolto al ministro Kyenge. «Ho commesso un errore gravissimo». Così il vice presidente del Senato Roberto Calderoli, esponente della Lega, in Senato. «Ho fatto una sciocchezza», aveva aggiunto. Palazzo Chigi aveva anche smentito Roberto Maroni che ieri mattina aveva dato per "rientrato" il caso Kyenge e lo scontro dell'altro ieri con Enrico Letta che il leader della Lega ha definito "una scivolata" del premier. «Altro che tutto rientrato. La scivolata è solo quella di un leader che non riesce a far dimettere Calderoli dalla vicepresidenza del Senato», avevano riferito dall'entourage del premier Enrico Letta. «Purtroppo - si osservava - quella di vicepresidente del Senato è una carica che non è oggetto di voto di sfiducia, ma così facendo Maroni si rende correo dell'insulto al ministro Kyenge».