Alemanno: l’astensione colpisce il voto di opinione

«L'astensionismo colpisce il voto di opinione e non il voto di apparato, è sempre stato così. Quello che ferisce è che soltanto un romano su due è andato al voto perchè, c'è disaffezione e sfiducia nelle risposte della politica. La motivazione può arrivare da un confronto diretto con Marino e mi dà molto fastidio che questo non avvenga; soltanto giovedì prossimo ci confronteremo in un faccia a faccia», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, candidato del centrodestra alla poltrona di primo cittadino, ospite questa mattina di Uno Mattina, in onda su Raiuno. «Noi abbiamo trovato il comune di Roma a pezzi e questo ci ha messo in grande difficoltà - continua Alemanno - abbiamo fronteggiato continue emergenze e abbiamo avuto anche un problema di inesperienza ma alla fine siamo riusciti a fare un piccolo miracolo, costruendo opere e preparando tanti progetti che serviranno per far uscire Roma dalla crisi creando posti di lavoro». Sui 12 punti proposti da Alfio Marchini ribadisce che c'è accordo praticamente su tutto come: «il vigile di quartiere, che porterebbe a un grande contatto con i cittadini, anche se sappiamo che ci vogliono i soldi per farlo». Alemanno mentre ritiene fantasiosa la proposta del cittadino di quartiere: «Cose un pò fantasiose dettate forse dall'inesperienza di Marchini». Su quella che è la sua visione della città dice: «Il sindaco di Roma ha strumenti importanti, ma abbiamo dovuto fare la riforma di Roma Capitale. Dalla prossima riforma il sindaco potrà fare molto di più, l'idea è quella di una città molto internazionale, che tutela il centro storico e si impegna nell'evoluzione della periferia, un luogo diverso dal centro storico ma vivo dove non esistono cittadini di serie B. Poi il II polo turistico per dare una ulteriore offerta ai turisti è fondamentale perchè il problema principale è che tutte le persone che visitano Roma si concentrano al centro, mentre dobbiamo fare in modo che vengano attratte dalla parte di Ostia, dell'Eur per aumentare l'offerta». La sua campagna elettorale prosegue tra la gente e nei quartieri: «Giro nei mercati ed è un continuo bagno di folla, trovo molta attenzione, e ogni parte della città vuole parlare con i candidati sindaci - ha raccontato -. C'è una domanda di fondo, comune a tutti: quella delle regole, se non garantiamo sicurezza tutti i ragionamenti che facciamo vengono dopo. Non è possibile che chi viene a Roma stia qui senza una occupazione legale, chiediamo un grande aiuto da parte dello Stato». Per quel che riguarda le priorità da fare nei primi cento giorni, in caso di vittoria dice: «Abbiamo un pacchetto di delibere che da sole possono creare lavoro, bloccate fino ad oggi dall'ostruzionismo dell'opposizione, quindi garantire le regole e la mobilità. Sistemeremo le buche di Roma, proseguiremo con l'azzeramento delle liste d'attesa negli asili nido e ancora il piano casa: tutto è pronto per costruire 25mila nuovi alloggi, se vinciamo noi da domani Roma può uscire dalla crisi».