Bersani dice «no» al governissimo
«No» al governissimo, l’idea e l’ideale di un grande partito popolare. Sono queste alcune delle idee portate avanti dal leader del Pd Pierluigi Bersani, ed espresse oggi a Corviale, Roma, in una zona veramente popolare. «Questo nostro incontro - ha commentato - mi è piaciuto e mi piace moltissimo, dà l'idea di quello che vogliamo essere: un grande partito popolare, che lavora sui territori e non vogliamo che ci portano lontano da qui. Di leggi Bersani ce ne sono moltissime, se le andate a vedere sono tutte leggi che cambiavano qualcosa sul serio: cambiare si può, non è vero che siamo tutti uguali, non è vero». Inoltre, ha continuato il leader, «vengono da diverse settimane a spiegare a noi che la situazione è drammatica. Vengono a dirlo a quelli che dicevano che la situazione rotolava quando gli altri dicevano che i ristoranti erano pieni. Abbiamo avuto - ha continuato -10 anni di frottole e ingiustizie palesi, un promemoria di come siamo arrivati fin qui è utile». Pier Luigi Bersani ha chiesto di non dimenticare chi ha causato i problemi dell'Italia. «Chi ci ha portato fin qui, per dieci anni ne abbiamo viste di cotte e di crude e abbiamo lasciato andare questo Paese alla deriva, l'Italia ha bisogno di risposte, ma almeno per poter dire non vediamo più un Paese attorcigliato sui problemi di qualcuno», ha spiegato. «Non vogliamo il governissimo perché non è la risposta ai problemi. Come si può pensare che io con Brunetta e Gasparri riusciamo a fare una politica che non è paralizzata, abbiamo già visto i problemi con il governo Monti», ha commentato alla manifestazione contro la povertà, dove ha polemizzato anche con Grilli: «Dica - ha detto - se lascia alla fame migliaia di famiglie. Siamo fedeli - ha detto - alla Costituzione, che è la più bella del mondo, e dice che il Presidente della Repubblica deve rappresentare l’Unità della Nazione». Inoltre ha poi aggiunto, rivolgendosi a Grillo e agli "inciuci", che se si va avanti con commenti del genere si "distrugge il Paese". E che è indecente chi dice "Fate presto", in relazione alla formazione del nuovo governo.