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Sulle commissioni braccio di ferro tra 5 Stelle e partiti

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Scontro nella riunione dei capigruppo. Nuti (M5S): «Vogliono le poltrone». Grillo: «Siamo al golpe». E nota: in Italia poca libertà di stampa

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«Siamo in conferenza capigruppo la maggior parte di loro dice no a quello descritto nel regolamento, ovvero l'istituzione delle commissioni permanenti, vogliono ampliare le competenze della commissione speciale. La chiamano prassi ma la si può leggere cattiva abitudine (di spartirsi le poltrone)». E' quello che scrive Riccardo Nuti, vicecapogruppo del M5S a Montecitorio, mentre è in corso la conferenza dei capigruppo. «Che senso ha - chiede Nuti - far esaminare dei provvedimenti a Commissioni speciali anziché a quelle esistenti e previste?». Il braccio di ferro tra attivisti 5 Stelle e partiti va avanti. I primi vorrebbero che fossero stabilite le commissioni che, secondo la Costituzione e il regolamento del Parlamento, insistono, possono essere formate anche senza che si sia insediato il nuovo governo. Gli esponenti dei partiti, invece, sostengono (con qualche eccezione) che non si possono formare finché non saranno chiare maggioranz a e opposizione. Oggi i 5 Stelle protesteranno occupando l'Aula fino a mezzanotte. Grillo Intanto, sul blog di Grillo, il comico attacca: «Il Movimento 5 Stelle vuole un Parlamento in pieno esercizio da ora. Il Paese è al collasso e l'attivita' legislativa è bloccata. Un suicidio. Commissioni subito o partiti commissariati. Il Parlamento deve ritornare a essere sovrano". Beppe Grillo denuncia quello che definisce un «golpe» dopo la decisione delle Camere di non insediare le commissioni permanenti in attesa del nuovo governo. «Il golpe è iniziato da anni. Un golpe alla luce del sole per delegittimare e svuotare il Parlamento. L'Italia non è più una repubblica parlamentare, come previsto dalla Costituzione, ma una repubblica partitica. I partiti hanno sostituito la democrazia. La volontà popolare è diventata una barzelletta». E ancora: «Con la crisi le ideologie son pronte per tornare. Anche il nazismo e il fascismo non scompaiono mai. Io ne sento l'odore da lontano ed è questo il momento del loro grande ritorno. Quando ci sono pesanti crisi economiche e politiche, la gente rispolvera le parole d'ordine più facili e comprensibili, è sempre stato così. Oggi se uno dice "basta con gli immigrati" ha un seguito immediato. In Francia c'è Le Pen, la destra razzista avanza in Finlandia e non parliamo dell'Ungheria, dove al governo c'è la destra conservatrice e la destra estrema alle ultime elezioni è diventata il terzo partito proponendo leggi contro gli ebrei. Stanno nascendo in Europa delle destre violentissime che fanno leva sui sentimenti e sui luoghi comuni più irrazionali: l'immigrato che arriva e ti ruba il posto di lavoro oppure "il pane è nostro e ce lo dividiamo tra noi"». Il comico, pochi giorni fa attaccato dal presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici (contestato dalla stessa giunta della comunità), spiega ancora: «Non bisogna lasciare possibili spiragli a queste forze. Molti nostri avversari non capiscono che il MoVimento 5 Stelle è un argine democratico contro questi gruppi, se non ci fossimo noi avrebbero senz'altro più spazio». Insomma, precisa, «contrariamente a quanto affermato ieri durante Piazza Pulita nessuno dello staff di Beppe Grillo ha mai avuto contatti con Marine Le Pen nè intende averli». Il blog parla anche di libertà di stampa: pubblica la classifica di «Reporter senza frontiere», secondo cui l'Italia è in 57esima posizione su 179 Paesi per libertà di stampa, prima di Ungheria e seguita da Hong Kong. «Secondo l'organizzazione non governativa che ha come obiettivo la difesa della libertà di stampa, in Italia, "dove la diffamazione deve essere ancora depenalizzata", si fa un "pericoloso uso delle leggi bavaglio"».

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