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Monti attacca Grillo: «Vada nelle piazze greche»

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Il premier critica il «populismo» del comico genovese Lui rimanda le accuse al mittente: «Suona l'orchestrina del Titanic». La sorpresa di Beppe: forse in piazza San Giovanni con Celentano

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L'ha soprannominato Rigor Montis, l'ha definito prima un esorcista poi un contabile. Lo ha accusato anche di aver rubato le caramelle ai nipotini. Beppe Grillo è stato sempre critico nei confronti di Mario Monti. Anche se pochi giorni dopo la nomina del Professore a premier il comico gli scrisse una lettera aperta dandogli addirittura dei consigli. Il primo era quello di approfittare del consenso momentaneo per tagliare le spese della politica e portare un po' di equità nel Paese. Dal canto suo Monti non ha mai risposto. Ma stavolta, a dieci giorni dalle elezioni politiche, non ha retto le accuse del comico e ha contrattaccato. «Caro Grillo, non diciamo sciocchezze che portano la gente ad avere più confusione in testa», ha tuonato il premier a Unomattina. Il Professore non digerisce soprattutto di passare come un «servo» della Merkel o, al massimo, un portavoce dell'Europa in Italia, come tante volte l'ha descritto Grillo. «Io farei gli ordini dell'Europa? - si chiede Monti - Io sono riuscito, il mio governo è riuscito, con la grande tenacia degli italiani, ad uscire da quel disastro finanziario di 15 mesi fa, dicendo no all'Europa che voleva darci dei prestiti per salvarci. Se non l'avessimo fatto, oggi saremmo come la Grecia». Il Professore non rinuncia alla stoccata diretta contro il leader del MoVimento 5 Stelle: «Grillo per una volta vada in una piazza greca anziché in una italiana e vedrà la disperazione, la protesta. Vedrà piazze piene di neofascisti. Se vuole prendersi questa responsabilità, con le sue urla, io non voglio farlo, e anzi farò di tutto per combattere un populismo simpatico, spiritoso, ma assolutamente devastante per l'Italia». Il comico genovese va per la sua strada. Sta girando le piazze d'Italia, gremite, con il suo Tsunami tour. Chiuderà il 22 febbraio a Roma. Sul palco, con lui, potrebbe esserci anche Adriano Celentano. Sarebbe un colpaccio. C'è anche chi ipotizza che il comico potrebbe sbarcare in tv, con Enrico Mentana su La7 o Ilaria D'Amico su Sky. E se facesse un'incursione al Festival di Sanremo? Si vedrà. Per ora non risparmia accuse. «In queste elezioni politiche il protagonista è il trenino dell'amore, quell'abbracciarsi un po' lascivo uno dietro l'altro in una festa tra amici con la musica d'occasione. L'ultimo della fila è Diliberto - scrive il leader del Movimento 5 Stelle sul suo blog - poi viene il gruppo dell'Italia dei Valori con un costume arancione stinto, segue Ferrero che stringe Ingroia che non molla Bersani attaccato come una cozza a Monti, ma sempre insieme a Vendola, quindi Fini e poi Casini e poi Alfano e poi Berlusconi che chiude il trenino umano. Tutti insieme con l'orchestrina del Titanic suonata dai talk show e dai giornalai del piccolo schermo. Ognuno con la sua agendina Monti in mano. Tuuuuuuuuuuù, tuuuuuuuuuù. Gira il trenino dell'amore. Dai e prendi, prendi e dai. Tutti per uno, uno per tutti».

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