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Rete Imprese:meno tasse, più consumi

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Le priorità Oggi al Pantheon le pmi unite presentano l'agenda per il prossimo governo Manifestazioni in 80 città. Le richieste: no all'aumento dell'Iva, taglio dell'Irap, credito più facile

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Sonole due direttrici lungo le quali deve muoversi la politica economica del prossimo governo per rilanciare l'economia. Proposte messe nero su bianco nel documento unitario che Rete Impresa Italia consegnerà oggi stesso al Governo. Sarà il clou di una giornata di mobilitazione generale promossa dalla Rete (di cui fanno parte Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) per gridare forte alla politica la sofferenza delle imprese. Una chiamata a raccolta che coinvolgerà oltre 80 città, dove si svolgeranno iniziative e manifestazioni pubbliche, e che si aprirà questa mattina con l'intervento in diretta streaming video del presidente della Confcommercio Carlo Sangalli. Chiaro l'obiettivo: aprire una nuova stagione di dialogo con la politica e portare al centro dell'attenzione il ruolo che il sistema delle piccole e medie imprese e dell'impresa diffusa deve ricoprire nelle politiche economiche del prossimo governo. E quale migliore momento per farlo che quello della campagna elettorale in corso. Dunque le proposte, contenute in un documento di oltre 30 pagine nel quale si parla di tasse, di credito, di semplificazione burocratica, e soprattutto di sviluppo. Al primo punto delle richieste che le associazioni di categoria fanno c'è la riduzione della pressione fiscale scongiurando l'innalzamento dell'Iva previsto dal prossimo 1 luglio. Di pari passo le imprese chiedono la riduzione dell'Irap e la possibilità di non pagare l'Imu sugli immobili strumentali all'attività d'impresa. Come non parlare poi di accesso al credito. Con la crisi le banche hanno ulteriormente stretto il rubinetto dei prestiti a fronte di un sensibile aumento delle domande. Da qui la richiesta di rafforzare lo strumento dei Confidi e di facilitare il ricorso al fondo di garanzia per le Pmi. E di ammorbidire i parametri troppo rigidi di Basilea 3, ma questo il sistema imprenditoriale lo chiede ormai da tempo. Mercato del lavoro, infrastrutture, energia alternativa e riqualificazione urbana sono le altre condizioni indispensabili per ripartire da zero e puntare sullo sviluppo. E se bisogna individuare un settore sul quale investire subito più degli altri questo è il turismo, capace di rilanciare realmente l'economia e di creare milioni di nuovi posti di lavoro. Ignorare il grido di dolore delle imprese sarà ora molto difficile per la politica ai vari livelli. Anche perché le varie associazioni di categoria hanno lavorato bene per far scendere in campo a manifestare il numero più nutrito possibile di loro associati. Solo a Roma in piazza del Pantheon, simbolicamente al centro tra Camera e Senato, si prevede la partecipazione di oltre 600 imprenditori. Anche in questa sede sarà il messaggio del presidente Sangalli a dare inizio alla manifestazione che conterà poi l'intervento dei cinque presidenti di categoria: Roscioli della Confcommercio Roma, Zottola della Confcommercio Lazio, Martorelli della Cna di Roma e Lazio, Mannocchi, della Confartigianato, Giammaria della Confesercenti di Roma e Lazio. Al termine della mattinata saranno liberati in volo 600 palloncini colorati. 600 come l'abnorme numero degli adempimenti cui è soggetta una impresa in Italia. Un'azione dimostrativa per aprire gli occhi su un sistema imprenditoriale a cui sono richiesti forse troppi sacrifici e doveri.

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