Il Cav sbaglia poi si scusa
nel giorno della Shoah «Condanno le dittature» Telefonata con il presidente della comunità ebraica romana: «Non assolvo Mussolini»
Specialmentenel giorno della Memoria. Così su Berlusconi ieri si è scatenata la «tempesta perfetta» della politica, che ha messo insieme il Pd, la sinistra più estrema e l'Udc di Pier Ferdinando Casini. Il Cavaliere si è presentato a sorpresa all'inaugurazione del memoriale della Shoah, a Milano, dove era atteso anche Mario Monti. I giornalisti gli si avvicinano per chiedergli un commento e l'ex premier risponde. «È difficile mettersi nei panni di chi decise allora – spiega – Certamente il governo di allora per timore che la potenza tedesca vincesse preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che opporvisi». Poi aggiunge: «Le leggi razziali sono la peggior colpa del leader Mussolini che per tanti altri versi aveva fatto bene». Parole che in pochi minuti rimbalzano su tutte le agenzie e su tutti i siti scatenando un putiferio. E a nulla serve il messaggio che più tardi l'ex premier invia ufficialmente per la giornata della Memoria: «Non possiamo e non dobbiamo dimenticare gli orrori e le tragedie frutto di un cieco odio razziale e religioso, crimini di inaudita efferatezza che hanno macchiato in modo indelebile la storia dell'umanità, colpendo 6 milioni di ebrei,oppositori del nazismo, cattolici, protestanti, evangelici, il popolo gitano, e migliaia e migliaia di disabili. È nostro dovere fare l'impossibile per impedire che ovunque nel mondo, qualcuno possa mai pensare di pianificare l'orrore. Nulla mi ha colpito più della visita che anni fa feci ad Auschwitz. E l'idea che neppure quel che accadde nei campi di sterminio abbia guarito il mondo, mi addolora e amareggia chiunque sia dotato di umanità. Ecco perché non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Perché quel che è accaduto non si ripeta più, mai più». Parole che passano sotto silenzio e per tutta la giornata il Cavaliere è bombardato di critiche. Ma soprattutto cresce l'irritazione della comunità ebraica, già critica con Berlusconi per l'accordo nel Lazio con la Destra di Francesco Storace. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che fin dai tempi della sua militanza nei radicali ha buoni rapporti con il mondo ebraico, inizia la mediazione con il presidente della comunità romana, Riccardo Pacifici. E riesce a mettere in contatto al telefono i due. Berlusconi spiega di non aver mai voluto giustificare Mussolini «che anzi – dice – non assolvo su nulla», ribadisce di essere sempre stato dalla parte di Israele contro Hamas, sottolinea che invece la sinistra è da sempre schierata con i palestinesi. E spiega che con quel suo apprezzamento a Mussolini voleva solo ricordare le opere urbanistiche del periodo fascista, dalla bonifica dell'agro pontino ad alcuni nuovi quartieri, come l'Eur. Nulla di più. Lo «strappo» non è del tutto recuperato ma almeno viene ridimensionato. E alla fine il Cavaliere fa uscire una dichiarazione a correzione di quanto detto in mattinata che ricalca i temi affrontati nella telefonata con Riccardo Pacifici. «Le mie analisi storiche sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all'ingresso del Museo dell'Olocausto. Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente». «Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente – prosegue – Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni. Mi spiace peraltro che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale». Ma è proprio il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a rovesciare addosso a Berlusconi l'accusa di avere usato la celebrazione della Shoah per conquistare qualche voto in più: «La giornata della Memoria dovrebbe servirci per farci riflettere, Berlusconi ha usato questa giornata per motivi elettorali e per attirare i voti della destra fascistoide, è una manovra indecente». A sinistra è Antonio Ingroia, leader di «Rivoluzione Civile» ad attaccare il Cavaliere: «Berlusconi è la vergogna dell'Italia agli occhi del mondo. Lo è stato da premier e lo è anche adesso, per fortuna che gli italiani si sono vaccinati». Condanna anche da Pier Ferdinando Casini: «Quelle parole sono una sciocchezza immane. Non era necessario aspettare le leggi razziali per vedere il comportamento del regime fascista, bastava vedere l'omicidio Matteotti. Poi, che in ogni regime tra cento cose sbagliate ce ne siano 10 buone è fisiologico».