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Di Pietro:sistema marcio, gli elettori puniranno i responsabili

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Quelloche sta emergendo è un intero vasto, ramificato e marcio sistema di potere e di corruzione. In questa situazione l'idea di fermare le indagini, fino alle elezioni, è una di quelle cose che non devono succedere in un Paese civile. Sarebbe come dire agli elettori: Scusate ma non vi vogliamo far sapere chi è stato a giocare sporco, altrimenti poi c'è il rischio che non lo votate più. Prima votate e poi, quando non ci potete più fare niente, vi diciamo se erano persone sospettate di corruzione o nò. Roba da matti!». Lo scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori e candidato con Rivoluzione Civile, Antonio Di Pietro. «Le indagini non solo non si devono fermare, ma devono proseguire senza guardare in faccia a nessuno. Bisogna fare il possibile perché gli elettori arrivino alle urne sapendo se c'è stata corruzione e, nel caso, chi è sospettato come corrotto o corruttore - prosegue Di Pietro - ancora prima, bisogna che il governo, in Parlamento, riferisca e faccia chiarezza su chi non ha esercitato i dovuti controlli e ci spieghi perché non ha mai risposto alle interrogazioni che l'IdV aveva presentato nel mese di maggio. Qui tutti quelli che dovevano vigilare non l'hanno fatto, vale per il Monte dei Paschi di Siena come per la Parmalat o per l'Ilva. Non è possibile che in Italia nessuno si accorga mai di niente, e poi tutti cadano dalle nuvole quando interviene è la magistratura». Scrive ancora Di Pietro: «C'è un ultimo, importantissimo punto. So per certo che quelli che governavano il Monte dei Paschi di Siena, e abbiamo appena visto come, avevano un obbligo addirittura paragiuridico di finanziare ciascuno pro quota esponenti del Pd. Sarà la magistratura a stabilire se ci sono o meno responsabilità penali. Ma le responsabilità politiche sono tutt'altra cosa e su quelle il Pd non può continuare a dire che non c'era o che se c'era dormiva». «Non sta agli elettori - conclude - occuparsi della responsabilità penali, ma di quelle politiche sì. E possono farlo con il voto».

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