Salvataggio Mps ecco i Monti bond

Bankitalia ha dato parere favorevole Caso Antonveneta, spunta la pista estera

Bankitaliaha dato parere favorevole all'emissione di Monti bond per 3,9 miliardi da parte del Monte Paschi. Ieri si è riunito il Direttorio e la decisione è arrivata in serata. L'emissione obbligazionaria servirà a coprire le perdite di oltre 700 milioni determinate dai prodotti finanziari «tossici». Dei 3,9 miliardi autorizzati, 1,9 miliardi serviranno a riscattare e sostituire integralmente i precedenti Tremonti-bond, per cui la variazione netta sarebbe di 2 miliardi. La banca invierà adesso al ministero dell'Economia la domanda formale di sottoscrizione, che stando alle regole fissate dal Tesoro, avverrà alla pari e per tagli unitari di un milione di euro. Il premier Mario Monti ha assicurato che si tratterà della concessione di un prestito a tassi elevati. Intanto gli inquirenti sono al lavoro per far luce sulla differenza di prezzo pagata da Banca Monte dei Paschi per Antonveneta, rispetto a quanto era stata pagata da Santander. Il segreto del caso Monte Paschi sarebbe custodito in un conto di una banca londinese su cui nel 2007 sarebbero stati parcheggiati 2 miliardi di euro. Questi fondi sarebbero il sovrapprezzo pagato per l'acquisizione di Antonveneta. È dal mese di maggio che si cercano anche all'estero questi soldi. La Procura di Siena, la Guardia di Finanza e il Nucleo di polizia valutaria di Roma sono chiuse nel massimo riserbo. Varie rogatorie sono state avanzate all'estero, in questi mesi, per accertare eventuali movimenti sospetti, che possano equivalere ai circa due miliardi di «sovrapprezzo» spesi per Antonveneta. Una differenza che, si ipotizza, potrebbe corrispondere ad una maxi-tangente, girata attraverso Londra, il Brasile o, più probabilmente, qualche paradiso fiscale. Questi soldi sarebbero poi rientrati in Italia attraverso il canale dei vari scudi fiscali. Destinazione, forse, la politica. Al momento si tratta di una ipotesi investigativa ma se dovesse essere confermata, l'elenco delle responsabilità potrebbe allargarsi a macchia d'olio. Nel frattempo il governo deve fare chiarezza su quello che sapeva delle anomalie della banca senese. martedì il ministro dell'Economia Vittorio Grilli riferirà alla commissione Finanze e Tesoro della Camera dal momento che il Parlamento è sciolto. Grilli ha già lasciato intendere che le problematicità di Monte Paschi erano note da circa un anno. Ma i riflettori sono anche puntati sulla Banca d'Italia che chiamata in causa dallo stesso Grilli, ha ricordato che il suo ruolo è quello della vigilanza e non della lotta al crimine. Ieri a difesa dell'istituto di via Nazionale è sceso in campo il ceo di Intesa SanPaolo. Enrico Cucchiani ha rimarcato che la Banca d'Italia «fa un lavoro eccellente» ma se le carte vengono occultate «non è un organismo di polizia e non può andare al di là del suo mandato». Pertanto Bankitalia «non ha nessunissima responsabilità» nella vicenda Mps. «Banca d'Italia - ha detto da Davos Cucchiani - esamina in buona fede solo quello che gli mostrano i responsabili delle banche». Secondo Cucchiani si tratta di un «caso isolato» che quindi non si può generalizzare: «La violazione di una regola da una persona appartenente a una categoria non si può generalizzare a tutta la categoria». Non ci sono stati problemi di controllo nel caso Mps. «La vigilanza di Bankitalia ha la reputazione di essere tra le più rigorose ed efficaci al mondo» sottolinea il Ceo. «Mi sembra che il problema non sia quello delle operazioni a rischio, ma dell'occultamento delle operazioni». Sotto tiro anche il sistema delle Fondazioni. Guzzetti, presidente dell'Acri lo difende a spada tratta. «Non si può mettere in discussione il ruolo e le regole che disciplinano le Fondazioni bancarie». E del caso si occupa anche la stampa estera. Il Financial Times ironizza sull'intervento di Grillo all'assemblea della banca. «Non c'è niente da ridere per il settore bancario italiano» scrive il quotidiano finanziario mettendo in prima pagina la foto del leader Movimento 5 Stelle.