La polizia spara sulla folla in Egitto: 30 vittime
Venerdìin tutto il Paese avevano perso la vita almeno undici persone. Ieri il teatro delle violenze è stato Port Said, sulla costa del Mediterraneo, dove il tribunale ha emesso 21 condanne a morte per le violenze nello stadio di calcio cittadino in cui, il primo febbraio dello scorso anno, morirono 74 persone. Le vittime erano tifosi dell'Al-Ahly, squadra della capitale, che in quell'occasione furono attaccati dagli ultras rivali dell'Al-Masry di Port Said. Poco dopo il verdetto, si è scatenata la rabbia popolare e la folla ha assediato il carcere locale per cercare di liberare gli imputati. Nell'assalto hanno perso la vita in tutto 30 persone, quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco e sparato gas lacrimogeni contro la folla. Tra le vittime anche un ufficiale e un agente di polizia, e due giocatori di calcio. Si tratta di Abdel-Halim al-Dizawi, calciatore della squadra al-Marikh di Port Said, raggiunto da tre colpi di arma da fuoco, e di Tamer al-Fahla, che ha militato nella principale squadra della città, l'Al-Masry. Centinaia i feriti, mentre l'esercito è stato schierato in strada per cercare di riportare la calma. Centinaia di ultras e tifosi dell'Al-Ahly, squadra di calcio del Cairo, hanno festeggiato la sentenza riuniti nei pressi della sede del club. Gli ultras della linea più dura avevano minacciato nuove violenze se il tribunale non avesse emesso condanne alla pena capitale per gli imputati. Nei giorni precedenti al verdetto, hanno promesso vendetta e spargimento di sangue. Le condanne a morte «erano necessarie», ha commentato Nour al-Sabah, il cui figlio di 17enne è morto nella calca. «Ora - ha aggiunto - voglio vedere quegli uomini morire davanti ai miei occhi, come loro hanno visto l'omicidio di mio figlio». Ma avvocati e residenti di Port Said parlano di «sentenza politica per calmare la popolazione». Le tensioni fin dal giorno della strage non si sono mai placate, alimentate anche dai sospetti nei confronti delle forze di sicurezza, accusate di non aver agito per impedire la tragedia e, anzi, di aver alimentato le violenze. Sull'episodio c'è il sentire comune che ex membri del regime di Hosni Mubarak abbiano agito per istigare le violenze e che la polizia abbia gravi responsabilità nell'incidente.