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Parte la sfida per la conquista del Lazio

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Pdl, Pd e centristi presentano le liste. Tanti uscenti ricandidati La novità è la scommessa sul gran numero di donne presenti ovunque

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Conla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, prevista per oggi alle 12, centinaia di candidati taglieranno il nastro per la corsa alla Pisana. La parola poi passerà agli elettori il 24 e 25 febbraio. Le liste dei partiti maggiori sono state comunque presentate ieri. Un record, soprattutto per il Pdl che, per evitare la clamorosa esclusione nel 2010 della lista di Roma e Provincia, si è presentato alla Corte d'Appello con tutto lo stato maggiore. Il capogruppo al Senato Gasparri, i coordinatori regionali e cittadini, diversi consiglieri. Tra le novità più eclatanti, la ricandidatura degli uscenti alla Pisana, il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, mentre resta escluso Francesco Battistoni, il capogruppo succeduto a Franco Fiorito dopo lo scandalo della gestione dei fondi ai gruppi consiliari. In lista poi quasi tutti gli assessori della giunta Polverini. Diversi ancora i consiglieri uscenti della Lista Polverini che correranno con la Lista civica Storace. Quest'ultima tuttavia verrà presentata ufficialmente questa mattina, insieme alla lista de La Destra. Tra le curiosità che iniziano a contraddistinguere questa campagna elettorale, il "duello" tra le due figlie di Almirante. Nella lista civica di Giulia Bongiorno, ovvero Monti, Udc e Fli, Rita Almirante (Fli), figlia dello storico leader del Msi. Un'altra figlia di Almirante, Giuliana de' Medici, è invece candidata nella lista de La Destra a sostegno della corsa di Francesco Storace. Ancora, sarà una sfida molto "in rosa". Il Pd di Nicola Zingaretti conferma infatti la discesa in campo di dodici candidate alla Pisana e il gentil sesso è ben presente anche nella listino della Bongiorno, da Viviana Ascani, dirigente bancaria a Maria Rosaria Borzi, funzionaria della Croce Rossa a Fulvia Astolfi, avvocato nel settore tributario. Undici anche le donne in corsa con il Pdl. Nell'attesa della chiusura ufficiale delle liste, i tre candidati maggiori, Nicola Zingaretti per il centrosinistra, Francesco Storace per il centrodestra e Giulia Bongiorno per il polo dei moderati, hanno cominciato ad affilare le armi. Se Storace aveva ricordato l'acquisto da parte della giunta Zingaretti della nuova sede della Provincia di Roma per circa 280 milioni, ieri è stata la volta della carica del Pd sulla vicenda di timbri falsi per la presentazione delle liste a Lodi. Una querelle in cui La Destra si definisce parte offesa. E se Zingaretti parla di sanità e giovani, puntando sempre ai programmi e poco o nulla alle polemiche, la Bongiorno ha sferrato i primi "graffi": «Di Storace non mi piace l'approccio un po' troppo violento, si scaglia con grande veemenza facendo un tipo di campagna elettorale un pò vecchia. Zingaretti, prima aveva segnalato un suo percorso come sindaco, poi ha optato sulla Regione: credo sia l'unica cosa che ha lasciato il suo elettorato un po' disorientato e anche se non amo fare la lotta ad personam al candidato, credo che anche lui abbia già dato».

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