Tasse, il Cav prepara la mossa vincente
Un progetto che ricalchi l'abolizione dell'Ici Doamni a Roma convention con i candidati
Messoalle spalle lo scoglio della compilazione delle liste – e scongiurato il rischio che gli avversari potessero martellarlo sugli «impresentabili» candidati in Parlamento – ora a palazzo Grazioli e a via dell'Umiltà si lavora a mettere a punto la strategia della comunicazione fino alle elezioni. Berlusconi continuerà ad andare in televisione, compatibilmente però con gli spazi che gli saranno lasciati dalla legge sulla par condicio, e lascerà spazio a qualche altro candidato. Pochi però, scelti con cura e soprattutto apparizioni con il contagocce. Gli esponenti del Pdl saranno invece in maniera massiccia sul web, su canali messi a disposizione dal partito. L'idea, che si sta mettendo a punto in questi giorni, è che ex ministri, capilista o parlamentari che hanno presentato iniziative particolarmente importanti interverranno in streaming per spiegare agli elettori le cose che sono state fatte e il programma del Pdl. L'obiettivo è di fare una campagna senza spendere troppi soldi, sobria, utilizzando pochissimo il mezzo dei cartelloni elettorali. Avanti invece con manifestazioni nei teatri ma in poche città, soprattutto nelle regioni chiave dove si gioca la battaglia per il Senato. Niente eventi all'aperto, un po' perché il clima non lo consente un po' per questioni di sicurezza legate a possibili attentati contro il Cav. Il via dovrebbe essere dato a Roma domani al teatro Capranica dove Berlusconi vorrebbe fare la presentazione dei candidati che saranno chiamati a prestare una sorta di giuramento al Paese, sulla falsariga del «patto» sottoscritto nel momento in cui hanno accettato la candidatura. Ma ancora, sottolineano dal Pdl, è ancora tutto in elaborazione e ieri c'è stata una lunga riunione nella sede del partito proprio per decidere se e come organizzare l'evento. E se è difficile che il Cavaliere dia l'ok a una manifestazione insieme a Maroni, probabile invece che si «conceda» per un evento insieme a Francesco Storace, candidato governatore nel Lazio. Quanto alla campagna elettorale, se Monti ha iniziato ad affondare colpi più duri nei confronti degli avversari, Berlusconi non sarà da meno. Ma soprattutto insisterà su temi che che sono cari a quelal parte del suo elettorato che negli ultimi tempi si è disaffezionato al Pdl. L'obiettivo prioritario del Cavaliere resta quello di impedire la vittoria del Pd al Senato e ritagliarsi un ruolo da ago della bilancia, evitando di essere escluso dai giochi a favore di un patto con il Professore. Nel partito si continua ad ipotizzare un ruolo istituzionale per l'ex premier, come la presidenza del Senato. Ieri Berlusconi ha scelto il silenzio, cancellando anche un intervento a La7, proprio per dedicarsi ai dettagli del rush finale, mettendo a punto nei singoli particolari l'ultima tornata prima delle urne. Il Cavaliere sta pensando a una proposta forte sul fronte economico, capace – è l'intenzione – di spiazzare gli avversari Monti e Bersani e, come successe nel 2008 con l'Ici, in grado di dare lo sprint giusto per la volata finale. L'idea è ancora nella fase embrionale, l'ex premier ci sta lavorando assieme ai suoi collaboratori, dopo aver chiesto ai vari esponenti economici del partito, primo fra tutti Brunetta, alcuni focus su temi particolarmente «sensibili» per le famiglie e il ceto medio. Intanto, nonostante Berlusconi abbia negato possibili contraccolpi sul territorio per la composizione delle liste, nel Pdl non si placano le polemiche. Problemi grossi si registrano in Liguria, dove gli uomini di Scajola minacciano scissioni e malumori ci sono anche nel Lazio, dove gli esclusi ex An potrebbero far confluire i voti su Fratelli d'Italia, sia per la corsa in Regione sia in Parlamento. Alta tensione in Campania, dove cresce il timore degli effetti dell'annunciato disimpegno da parte di Cosentino – che ha già detto che non farà campagna elettorale e che si dedicherà ai processi – e non si escludono ripercussioni sul voto da parte dei fedelissimi dell'ex sottosegretario. Anche se Berlusconi ha disinnescato questa minaccia candidando comunque tutti gli uomini di Cosentino, iniziando da Luigi Cesaro.