Nel 2013 ancora recessione. Riviste le stime del pil
IlPil è atteso in calo dell'1% quest'anno, ovvero di 0,3 punti in più rispetto a quanto stimato in ottobre. Invariata la stima per il 2014, quando l'economia italiana si espanderà dello 0,5%. Un altro anno di crisi anche per l'Eurozona con il pil rivisto al ribasso da +0,2% a -0,2%. La crescita tornerà nel 2014, quando il Pil si espanderà dell'1% (-0,1 punti rispetto alle stime di ottobre). Quanto alla crescita globale «si rafforzerà gradualmente nel 2013 ma la ripresa resta lenta». «In Italia c'è stato un consolidamento doloroso, ma non c'era scelta» ha detto il capo economista, Olivier Blanchard, riconoscendo che la cura è stata forte ma era obbligata. E riconosce pure che gli interventi di Berlusconi e Monti «hanno avuto effetti negativi sull'attività economica» ma «c'era un'enorme pressione dei mercati sull'Italia perchè attuasse un consolidamento» dei propri conti. «L'Italia era uno dei Paesi che aveva poca scelta sull'entità e sulla tabella di marcia», ha sottolineato Blanchard, ricordando comunque come alla fine «i mercati hanno ritrovato fiducia, lo spread è calato e ci sarà un surplus di bilancio». Ha ribadito che per Italia e Spagna si prevede un altro anno di recessione e ha sottolineato che «i tassi» pagati sul debito sovrano sono ancora troppo alti». Ottimista il direttore generale Christine Lagarde. Il «collasso» dell'economia mondiale è stato «scongiurato» ma «il 2013 sarà un anno da o la va o la spacca». Lagarde ha sottolineato che «l'incertezza resta molto elevata» e si è detta comunque «molto preoccupata» sullo stato di salute dell'economia mondiale, nonostante «le azioni politiche dell'ultimo anno che hanno consentito di stabilizzare i conti».