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Se l'Italia vuole salvarsi deve stare attenta a chi vota.

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Dopol'abbassamento dello spread di cui il Prof si è attribuito tutti i meriti mettendo quasi in secondo piano il ruolo del presidente della Bce Mario Draghi, ora Monti arriva a minacciare la caduta nel baratro se prevarrà il voto per la vecchia politica. Parlando a 28 Minuti su RadioDue alla domanda se gli italiani sono salvi da nuove crisi finanziarie risponde secco: «Dipende da che succede alle elezioni». E spiega che «ora c'è una situazione di stabilità finanziaria, come dimostrano l'andamento dello spread e dei tassi, che è tutto il contrario di un anno fa. Questo è rassicurante, ma - avverte - dopo una terapia intensa, questo è un Paese che da 15 anni cresce meno della metà degli altri nell'Eurozona perchè non si sono aggrediti i nodi di fondo dell'economia italiana: mercati asfittici, troppi corporativismi, troppi privilegi per chi è dentro un mercato e troppe difficoltà per chi vuole entrare». Ma c'è una via d'uscita, lascia intendere Monti e sottolinea che l'Italia ha «un grande potenziale e se riusciamo a rimuovere gli ostacoli, crescerà più degli altri Paesi». Il problema da affrontare è quindi quello della crescita ed è possibile farlo solo se al timone del governo ci sono persone affidabili, è il suo messaggio. E questo motivo, spiega, lo ha spinto a candidarsi. Rivela di aver pensato che «sarebbe un peccato se la politica tradizionale tornasse a prevalere dopo questo momento di responsabilità condivisa». Di qui la scelta che «non avrei pensato di fare». Ricorda che «Quando la politica economica è diventata grave, i partiti hanno stranamente preferito fare un passo indietro e sono stato chiamato dal presidente Napolitano e il Parlamento mi ha dato una larga fiducia per cercare di mettere l'Italia al riparto da una tempesta di grande portata». Monti poi continua a perseguire una manovra di avvicinamento al Pd funzionale a un'ipotesi di alleanza post voto. Così ecco che critica Berlusconi che «ha torto sul presunto pericolo comunista. Il Pd ha una storia gloriosa, dalla quale si è andato gradualmente affrancando; all'inizio ad esempio non ha appoggiato la costruzione europea». E alle radici e allo sforzo di superarle, Monti si richiama anche quanto a un certo eccesso di entusiasmo nell'approccio con il mercato. Però l'apertura al Pd è condizionata alla capacità di Bersani di smarcarsi dall'ala estrema. Il Prof torna a criticare Sel e Lega. «Non credo che forze politiche così condizionate dalle estreme possano fare politiche più radicalmente innovative». Sul Cavaliere dice: «La rivoluzione liberale di Berlusconi non è né rivoluzionaria, né liberale. Berlusconi è molto amichevole e cordiale: da quel lato, in Europa, è ricordato molto incisivamente, ma aveva una difficoltà di incisione sulla realtà delle cose». Monti è tornato a elogiare il rapporto con il presidente Napolitano «i cui consigli per me sono molto importanti». Ha respinto l'accusa di far parte della Massoneria. «Non so neanche bene cosa sia la massoneria. Ho letto anche io certi siti, quando ho fatto visita al Papa da capo del Governo italiano non ho fatto l'inchino e non ho baciato l'anello pur essendo io di religione cattolica, e allora per alcuni siti era la conferma che io fossi massone. Ma lì rappresentavo il governo italiano». E sulle critiche sul suo legame con i poteri forti, Monti ribadisce: «Come ho già spiegato in Parlamento, io quando ho lavorato all'Unione europea ho utilizzato i miei poteri per combattere i poteri forti». Il tema dei giovani e dell'occupazione è ricorrente negli interventi del premier. «Il sentimento» di disaffezione dei giovani verso la politica «è giustificato se guardano al passato perchè abbiamo avuto una politica che ha privilegiato le corporazioni esistenti rispetto ai giovani». Questi «possono o continuare così e andarsene all'estero, se ne hanno la possibilità, oppure prendere coscienza che con la loro forza possono cercare di fare cambiare la politica, con un impegno diretto e votando chi è piu lontano dalla politica tradizionale». Il Prof rivela di aver votato spesso «per quelle forze che avrebbero potuto portare in Italia vento di liberalismo, come Repubblicani e Liberali, forze che tuttavia hanno spesso dato poco in termini di realizzazioni. C'erano grandi personalità come La Malfa, Spadolini, Visentini, Malagodi». Ma Monti ci tiene soprattutto a evidenziare l'entusiasmo, nonostante l'età avanzata, per i social network. In un videomessaggio che ha postato sul suo profilo Facebook dice rivolto ai giovani: «Anche questo anziano signore che vedete davanti a voi e che ascoltate è giovanilmente consapevole dell'assoluta centralità del mezzo attraverso il quale vi sto raggiungendo e che vi prego di utilizzare per dare ogni genere di contributo, di suggerimento, di critica, di stimolo per questa nostro iniziativa politica che vuole essere con la P maiuscola». Monti intervenendo a Ballarò ha poi negato la possibilità di una manovra correttiva e ha annunciato come primo provvedimento del nuovo governo in caso di vittoria elettorale, il taglio del finanziamento pubblico ai partiti e il taglio del numero dei parlamentari.

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