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Nichi contro tutti: «Alleanza con Monti? Fantascienza»

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CosìNichi Vendola indossa l'armatura e va all'attacco. Solo contro tutti. Il primo obiettivo è ovviamente Mario Monti. Da giorni il leader di Sel viene indicato dai suoi «sinistri» avversari (su tutti Antonio Ingroia) come colui che ha tradito il popolo per allearsi con le banche. Il rivoluzionario che, alla fine, si stringerà nell'abbraccio con il Professore. «Non esiste un patto con Monti - assicura ospite di Adnkronos Confronti -. Tre milioni di italiani, partecipando alle primarie, si sono fatti artefici del nuovo centrosinistra. L'idea che nel giochino "togli Vendola e metti Monti", trascura un fatto politico rilevante: il protagonismo popolare. Ha ragione Casini, la mia sintonia con lui in questo è totale: è fantascienza». Ma non è l'unico affondo di Nichi. Ce n'è per Beppe Grillo («Spero che i grillini siano il più possibile diversi da Grillo e dalla sua cultura. Uomini della Provvidenza noi ne abbiamo già conosciuti e preghiamo la Provvidenza di non averne mai più»), ma soprattutto per Ingroia. L'ex procuratore aggiunto di Palermo con la sua lista Rivoluzione Civile è considerato il principale antagonista di Sel cui starebbe rubando voti. Vendola non ci sta: «Penso non ci sia il rischio che rosicchi i nostri consensi. Io rappresento la sinistra che ha l'ambizione di governare. Nella lista di Ingroia non c'è chiarezza di prospettive. C'è chi ci considera un alleato e chi il nemico da abbattere. Dentro Rivoluzione civile c'è un guazzabuglio di espressioni politiche». Immediata la replica del magistrato. «Che sinistra è quella che governerà con Monti?» attacca su Twitter. Ancora Nichi: «Noi vogliamo un governo di centrosinistra in cui non ci sia il senatore Monti. Tu sei con noi o contro di noi?» «Perfettamente d'accordo con te - la risposta di Ingroia -, ma con chi lo facciamo se Bersani vuole stare con Monti?» Insomma le distanze restano e l'impressione è che i due continueranno a punzecchiarsi fino al voto. Anche se Vendola, forse per par condicio, non risparmia nemmeno il suo principale alleato: «Bersani metta più grinta e determinazione contro le candidature degli impresentabili». Ma, soprattutto, vada in televisione. «Credo debba essere meno avaro di sé - sottolinea - e debba andare sul piccolo schermo a raccontare questa chance che l'Italia ha». L'ultimo pensiero è ovviamente per Silvio Berlusconi. «Vedo che a destra c'è il rischio che si continui a sentire il profumo di camorra» dice con riferimento alla definizione delle liste del Pdl. E aggiunge: «Non provo nessuna invidia nei confronti dei ricchi, se poi sono come Berlusconi...».

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