Come quelle partite di calcio giocate da bambini.
Campodi terra battuta, porte improvvisate, tanta corsa e poca qualità. Ma soprattutto massimo rispetto per il padrone del pallone. Che in qualsiasi momento, se offeso, poteva prendere e andarsene. Un «dramma» molto simile a quello andato in scena ieri all'interno del Pdl. Niente pallone, ma un bel pacco di documenti che servivano per presentare le liste elettorali in Campania. A metà pomeriggio nessuno sapeva che fine avesse fatto. Sparito? Forse. La prima versione, ufficiosa, parla di un gesto di reazione di Nicola Cosentino. Il più discusso tra i possibili candidati del Pdl. L'ultimo di quelli considerati «impresentabili» dopo i passi indietro di Marcello Dell'Utri e Marco Milanese e la bocciatura di Alfonso Papa. L'ex sottosegretario, dopo giorni di liti è stato escluso dalle liste. E lui sarebbe scappato con il «pallone». Un gesto disperato che però viene smentito. «La notizia relativa a una presunta sparizione delle liste elettorali della Campania è destituita di fondamento - assicura il deputato Luca D'Alessandro -. Tutta la documentazione è nelle mani del commissario regionale della Campania, senatore Francesco Nitto Palma, che sta provvedendo al deposito». Nel frattempo, però, tutti i candidati vengono convocati a Napoli per firmare nuovamente l'accetazione. C'è chi parla di un «problema organizzativo». Ma le leggende si susseguono. Si racconta che Cosentino, oltre a sparire con le liste, abbia chieso ai suoi di ritirarsi in blocco creando un buco di 8-10 nomi che deve essere «riempito» in extremis. Si parla di telefonate infuocate tra «Nick o'americano» e Silvio Berlusconi. Di minacce. Del Cavaliere che cerca di spiegare che non poteva fare altrimenti, che serviva un segnale per cercare di recuperare i delusi. E del politico campano che assicura: «Senza di me si perde». Alla fine la decisione è presa. E il segretario Angelino Alfano, sostenitore della linea della pulizia e quindi vincitore del braccio di ferro con Cosentino, canta vittoria ai microfoni del Tg1: «Abbiamo scelto di non ricandidare Nicola Cosentino e crediamo di aver fatto la scelta giusta. Ma questo non vuol dire che sia venuta meno la fede nel principio di non colpevolezza o la convinzione che sia innocente». Soddisfatto anche Roberto Maroni: «Bene il Pdl su Cosentino e liste pulite. Ci voleva. Sinistra colpita e affondata». Da Napoli parla Nitto Palma: «Nicola non ha detto nulla ma era evidentemente dispiaciuto. È un uomo intelligente, ha compreso la situazione generale del partito e della politica». «Dopo la decisione presa dai vertici del Pdl di non inserirlo nelle liste - racconta - gli ho telefonato e non l'ho rintracciato. Quindi, per questioni prudenziali abbiamo provveduto a una ripetizione della documentazione. Alle 16 ero a Caserta e l'onorevole Cosentino mi ha consegnato l'intera documentazione relativa a Campania 2. Ha fatto gli auguri di in bocca al lupo a me, a Verdini e al partito per la campagna elettorale». Alla fine capolista alla Camera in Campania 1 dovrebbe essere l'ex ministro Gianfranco Rotondi, seguito da Luigi Cesaro (fedelissimo di Cosentino), Raffaele Calabrò, Gioacchino Alfano, Giuseppina Castiello, Nino Marotta, Paolo Russo e Amedeo Laboccetta. In Campania 2 Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Carlo Sarro, Angelo Attaguile, Giovanna Petrenga e Luca D'Alessandro. Al Senato, dietro Berlusconi, Nitto Palma, Alessandra Mussolini, Giuseppe Esposito, Cosimo Sibilia e Luigi Compagna. In realtà il nome del sottosegretario, presente al terzo posto tra i candidati a Palazzo Madama, è stato escluso per l'assenza dell'accetazione. Stamattina alle 12 Cosentino ha convocato una conferenza stampa all'hotel Excelsior di Napoli. «Non credo che né lui né altri possano rovinare il Pdl» assicura il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. Di certo non può più portare via il «pallone».