Niente da fare.
NonostanteNicola Cosentino si sia catapultato come una furia a palazzo Grazioli per difendere la sua candidatura. Berlusconi ha tenuto la linea dura. E se Claudio Scajola e Marcello Dell'Utri hanno fatto il «beau geste» del passo indietro, gli altri – da Marco Milanese a Amedeo Labocetta – hanno dovuto abbassare la testa. L'unico a fare polemica pubblicamente è stato Alfonso Papa: «Non intendo ritirare la mia candidatura. Se il Presidente intenderà far prevalere una linea giustizialista, io ne prenderò atto. Mi sembra però inderogabile la necessità che sia Silvio Berlusconi e solo lui ad assumersi una tale responsabilità di tipo politico, culturale e storico». Ieri la giornata tra palazzo Grazioli e via dell'Umiltà è stata dedicata tutta ad affrontare i nodi delle candidature nelle regioni più complicate, Campania, Lazio, Sicilia e Puglia. Nell'isola Renato Schifani sarà capolista al Senato, mentre Angelino Alfano guiderà la lista alla Camera per la Sicilia Occidentale. Nella circoscrizione Orientale capolista dovrebbe essere l'ex ministro Antonio Martino, seguito da Stefania Prestigiacomo e dal coordinatore regionale Pdl Giuseppe Castiglione. In Puglia il capolista a palazzo Madama dovrebbe essere Silvio Berlusconi, mentre alla Camera sarà l'ex ministro Raffaele Fitto. Un posto blindato dovrebbe andare anche a Donato Bruno, presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. In Campania dovrebbe essere sicuro della candidatura Luigi Cesaro, legato a Nicola Cosentino. Ed è proprio questa la «ricompensa» che sarebbe stata offerta all'ex coordinatore regionale della Campania: un suo passo indietro verrebbe compensato con posti sicuri in lista per i suoi uomini. In Campania 1, per la Camera, Gianfranco Rotondi correrebbe da capolista. Fuori, a meno di sorprese, il deputato Mario Landolfi. «Se trovassero conferma i nominativi di alcuni candidati inseriti nottetempo nelle liste della Campania – ha commentato amaro – sarebbe netta la sensazione che il match in corso tra Alfano e Verdini abbia come vera posta in palio non tanto il tema delle liste pulite quanto il numero dei rispettivi fedelissimi da collocare in posizione utile». E sui candidati in Campania è arrivato anche un appello da Don Luigi Merola, il prete da anni attivo sul fronte del contrasto alla camorra, che ha detto no proprio al Cavaliere che gli aveva proposto una candidatura: «Berlusconi dovrebbe ascoltare Caldoro, che per me è l'unica persona pulita in Campania. Se lo facesse partecipare alla scelta dei candidati farebbe cosa gradita ai napoletani onesti e perbene». Si è chiuso in nottata anche il puzzle della Lombardia. Al Senato il capolista sarà Silvio Berlusconi (e lo sarà in tutte le regioni del centro-nord) mentre Maurizio Lupi, esponente di spicco dell'area ciellina, sarà in cima alla lista alla Camera nella circoscrizione 1. Una posizione che molti vedono come trampolino di lancio verso una successiva candidatura a sindaco di Milano. Nel collegio Lombardia 2, guiderebbe la lista Mariastella Gelmini, mentre in Lombardia 3 ci sarebbe, sempre al primo posto, Daniela Santanché. Posto blindato, invece, per Roberto Formigoni che dovrebbe essere al secondo posto nella lista per Palazzo Madama, dietro a Berlusconi; al terzo posto ci sarebbe l'ex ministro Sandro Bondi che in un primo momento era dato numero due. Tra i «blindati» ci sarebbero Mario Mantovani, attuale senatore e coordinatore regionale del partito, l'ex ministro Paolo Romani, che passerebbe dalla Camera a palazzo Madama, l'ex sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, Paolo Galimberti, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio e Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. A palazzo Madama potrebbe andare anche il portavoce di Berlusconi ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Alla Camera, nella circoscrizione 1, dietro Lupi ci dovrebbe essere Luigi Casero, il deputato che ha lavorato, insieme a Renato Brunetta, alla stesura del programma economico del Pdl. In Lombardia 2 alla Camera hanno posti sicuri Gregorio Fontana (dopo la capolista Maria Stella Gelmini) componente del coordinamento nazionale del Pdl, Laura Ravetto e Antonio Palmieri, responsabile Internet del partito. Angelino Alfano dovrebbe invece fare il capolista alla Camera in Sardegna, mentre Berlusconi dovrebbe esserlo in Senato. Tra i sicuri anche Emilio Floris e Salvatore Cicu.Il vicecapogruppo in Senato Gaetano Quagliariello ha invece trovato un posto sicuro per palazzo Madama in Abruzzo, alle spalle del Cavaliere. Dietro di lui i due uscenti Piccone e Tancredi. Alla Camera, invece, capolista dovrebbe essere Angelino Alfano e subito dietro di lui Paola Pelino. Poi Sabatino Aracu e Antonio Razzi, il deputato che era stato eletto nelle liste dell'Italia dei ValoriComplicata la partita del Lazio, una delle ultime regioni affrontate nella trattativa tra Berlusconi, Alfano e Verdini. Un posto sicuro per la Camera dovrebbe averlo avuto il coordinatore regionale Vincenzo Piso mentre a palazzo Madama il capolista sarà Silvio Berlusconi e nei posti «buoni» dovrebbe essere entrato anche Andrea Augello, il senatore che era stato dato in bilico per aver organizzato a dicembre la manifestazione «Italia Popolare» a favore di Monti. In bilico, invece, Barbara Saltamartini, nel gruppo degli alemanniani. Ieri sera fonti parlamentari hanno riferito della candidatura per il Pdl di Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, al Senato in Liguria subito dopo il capolista Berlusconi. Pa. Zap.