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Il Pdl attacca: «È ufficiale, i centristi sono la stampella della sinistra»

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Sono passati solo pochi minuti dalle parole con le quali Enrico Letta ha ufficializzato l'invito al premier a collaborare con Bersani dopo il voto che il segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano ha già espresso su Twitter la posizione del partito: «Ufficiale: da oggi Monti è la stampella di Bersani. Grazie al Pd per la chiarezza» le parole deldelfino di Berlusconi. Alle quali fanno eco in breve tempo quelle dei suoi alleati in vista delle Politiche: «Bersani è diventato la brutta copia di Monti. Basta Monti basta tasse» scrive a sua volta il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, mentre Guido Crosetto di Fratelli d'Italia spiega che «Enrico Letta ha finalmente avuto il coraggio di dire la verità e ciòe che la lista Monti ha lo scopo di prendere voti al centrodestra per preparare la stampella al centro sinistra». «Il progetto politico del centro - continua Crosetto - è quello di preparare la strada per alcune posizioni "istituzionali" nella futura legislatura per Monti, Casini e qualche posizione in aziende parastatali per altri amici. Nulla di nuovo rispetto alla straordinaria abilità di Casini e Fini nel sopravvivere a tutto e tutti». La collega di partito Giorgia Meloni punta invece sulla difficile convivenza che si creerebbe in una coalizione che andasse da Fini alla Fiom: «Dunque il Pd apre ufficialmente a Monti. Ma Vendola lo sa?» scrive l'ex ministro della Gioventù su Twitter. Ma le critiche alla decisione di Bersani arrivano anche dai rappresentanti del cosiddetto Quarto polo. «La conferma di Bersani che ha detto che il Pd chiederà dopo il voto la collaborazione con Monti - attacca Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista - dimostra che c'è già il governo Monti-Bersani, che è la prosecuzione dell'attuale governo Monti. Significa quindi che è tutto un bluff, l'unica alternativa, a Monti, alle sue politiche e a chi le intende proseguire, è la Rivoluzione Civile, con Ingroia candidato premier». Lo stesso Ingroia che però prova a tenere ancora una porta aperta per il Pd: «Siccome anche noi siamo forze democratiche, europeiste, ostative verso il revival berlusconiano, leghista e populista - spiega l'ex procuratore di Palermo - mi chiedo come mai Bersani, che dice di lavorare da tre anni per un governo dei progressisti aperto all'intesa con queste forze, non abbia trovato il tempo nelle ultime due settimane, cruciali per il futuro dell'Italia, di aprire al dialogo con noi». Più duro il commento di Antonio Borghesi dell'Idv: «Bersani prima redarguisce Monti per la candidatura di Albertini, poi lo corteggia spudoratamente per il dopo voto. A questo punto, dovrebbe essere lui a chiarire contro chi combatte».

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