E Maroni incalza Bersani: «Mi attacca, vuol dire che è nervoso»
LaLombardia è una delle Regioni più importanti in chiave elettorale. Sia perché condizionerà gli equilibri del Senato sia perché, dopo quasi 20 anni di dominio incontrastato del centrodestra con Roberto Formigoni, la poltrona più importante del Pirellone potrebbe passare al centrosinistra. Lo pensa e lo spera il segretario dei Democratici che punta su Umberto Ambrosoli. Ma il suo avversario Roberto Maroni, ovviamente, è di tutt'altro parere. E anzi assicura: «Siamo in vantaggio, anche se resta ancora molto da lavorare per arrivare al successo finale. Per le Politiche stiamo recuperando. E se dovessimo vincere sia le elezioni Regionali che quelle Politiche, il nostro progetto di tenere in Lombardia il 75% delle tasse pagate dai lombardi verrebbe sicuramente attuato». Bersani bolla questa idea come propaganda? «È possibile trattenere il 75 per cento delle tasse in Lombardia - replica il leader della Lega -. Bersani abbia il coraggio di dire che non la vuole e che vuole che i nostri soldi continuino a essere spesi per il Sud». Ma il candidato premier del centrosinistra non è l'unico obiettivo degli attacchi di Maroni. Anche Nichi Vendola non viene risparmiato. «Vendola - scrive l'ex ministro dell'Interno su Twitter - piega la testa all'inciucio con Monti. Grande ammucchiata, no grazie. Motivo in più per vincere in Lombardia». Dopotutto Maroni legge, nelle accuse che gli vengono rivolte dagli avversari, un motivo in più per pensare che l'obiettivo finale è vicino. «Io parlo di cose concrete, mentre i miei avversari mi attaccano - dice parlando a Lodi -: buon segno, vuol dire che sono nervosi. Noi siamo avanti nei sondaggi e possiamo soltanto migliorare». Per farlo, però, il leader del Carroccio sa di dover vincere la diffidenza dei tanti militanti che avrebbero preferito una Lega «di lotta» slegata dall'alleanza con il tutt'altro che gradito Silvio Berlusconi. «Per l'intesa con il Pdl - spiega - mi sono beccato dei vaffa, ma io, da segretario, devo capire quali sono le conseguenze. Ci ho pensato a lungo se fare l'accordo o no. Non farlo significava perdere in Lombardia e consegnarla alla sinistra, archiviando il progetto del Nord. Farlo significa, invece, vincere». Quanto al ritorno del Cavaliere aggiunge: «Non è mai andato via. Era lì ed è tornato in tv». C'è anche il tempo per punzecchiare un po' Ambrosoli: « «L'è un brav fioe, è un bravo ragazzo, ma non ho ancora avuto il piacere di incontrarlo. Ha scritto un libro sul padre ucciso, degnissima persona: ma lui ha scritto un libro sul passato, io sul futuro». In serata, sempre attraverso Twitter, la comunicazione ufficiale: «Pronte le liste della Lega per le politiche. Ho condiviso le proposte fatte dai segretari nazionali». Parole subito commentata da Umberto Bossi ospite della festa della Lega Nord i Caluso in provincia di Torino: «Oggi Maroni ha dovuto fare qualche equilibrio, ma ora è tutto ok. La lista? Non ci saranno particolari sorprese».