Il Professore si lancia alla conquista dei giovani.
Menotasse per chi assume under 30, mutui agevolati ma anche tirocini e corsi di formazione per stare al passo con i tempi. Non manca, ovviamente, l'impegno per debellare il nepotismo e la raccomandazione. Per arrivare, è inevitabile citare lo slogan di Bersani, a un'«Italia giusta». La strada è ancora lunga e le polemiche contro la «salita» in politica del Professore aumentano. Ma lui guarda avanti e prepara l'apertura della sua campagna elettorale, prevista domani a Bergamo. «Piano famiglia prevede già mutui agevolati a giovani coppie per prima casa. Fisco agevolato e burocrazia zero per startup» scrive su Twitter Monti rispondendo al Forum dei giovani sulle misure da attuare per facilitare l'accesso al credito di giovani e giovani coppie. Non solo. «Migliorare servizi orientamento/consulenza per ricerca impiego. Introdurre forme detassazione per chi assume under 30» aggiunge. Poi precisa: «L'Italia vuole un'Europa più comunitaria, più democratica, vicina ai cittadini e unita, no a velocità diverse e a populismi». Si sofferma anche sulla questione carceri. «Condivido pensiero del Ministro Severino. Cito "carcere deve essere extrema ratio. Puntare su misure alternative"». Torna sul lavoro, che è il tema più ricorrente, insieme con il Fisco, in questo inizio di campagna elettorale: «Quattro misure urgenti: tirocini, più interconnessione tra Università e imprese, formazione continua, mobilità». Il Professore assicura meritocrazia. «Per favorire il ricambio generazionale nelle professioni, in politica e nelle istituzioni la parola d'ordine è merito. Spazio a chi è capace. Eliminare subito cooptazioni, nepotismo e baronie» scrive senza usare mezzi termini. Anche Facebook premia l'impegno del premier. Monti comincia a sfruttare le opportunità offerte dal social network. Dopo le note biografiche, le preferenze musicali e cinematografiche, appaiono anche i primi «mi piace». Il premier ha cliccato sul tasto corrispondente alla figura di Alcide De Gasperi, personalità a cui si richiama spesso come colui che sa guardare al di là delle prossime elezioni e in favore delle generazioni future. Altro personaggio italiano che gli «piace» è Luigi Einaudi. Un solo altro europeo, e fra i fondatori della Comunità, il francese Jean Monnet, al momento figura nella lista. Fra le personalità d'Oltreoceano, c'è il 35° presidente Usa, il democratico John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas nel novembre 1963, l'uomo, tra l'altro, della famosa frase «Non chiedere cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese». L'altro ieri, in un videomessaggio, Monti aveva spiegato: «Ho dovuto chiedere molti sacrifici ai cittadini italiani e insieme siamo riusciti a uscire da questa crisi che avrebbe distrutto l'Italia, l'Europa e l'Eurozona». Aveva insistito: «Avendo conosciuto meglio gli italiani mi sono reso conto che hanno una grande maturità, una grande voglia di migliorare il Paese. E una grande sfiducia nella politica». L'esortazione verso i cittadini è a reagire «a questa sfiducia non semplicemente non votando o votando per la protesta o per la rabbia, ma che aiutino la politica, che è di tutti, a migliorare». Intanto da Palazzo Chigi mettono i puntini sulle «i»: «Contrariamente a quanto affermato su un quotidiano di oggi, dai dati definitivi di bilancio emerge che le effettive spese di staff del Presidente per il precedente Governo (quello di Berlusconi) ammontano a 5 milioni e 920 mila, mentre per l'attuale Presidente (Monti) sono di 2 milioni e 380 mila. Il raffronto - si legge in una nota - è relativo all'anno 2011 con il successivo 2012. Quel quotidiano è incorso in un errore in quanto ha messo a confronto il capitolo 107 del bilancio dei due anni, non avvedendosi che tale capitolo nel 2011 finanziava spese di altro genere». E se le critiche dal Pd e, soprattutto, dal Pdl continuano a piovere sul Professore, è Pier Ferdinando Casini a difenderlo: «Noi parleremo il linguaggio della verità e dobbiamo dire che Mario Monti certamente non ha la bacchetta magica ma ha parlato con linguaggio di verità, onestà e anche di impopolarità: perché il medico può anche far male ma se è bravo sa curare la malattia e gli italiani non debbono affidarsi più a piazzisti che poi non sono in grado di realizzare le proprie ricette. Non cadiamo più nell'inganno degli anni scorsi». Forse non è un caso che l'ultimo sondaggio realizzato sia positivo per i centristi, che crescono di un punto percentuale rispetto alla settimana scorsa, arrivando al 15,7%, mentre il centrosinistra è in calo (36,4%) e il centrodestra stabile al 26,1%. Il MoVimento 5 Stelle è al 13,7%. La rilevazione settimanale che Sky Tg24 ha commissionato all'Istituto Tecné assegna il 4,5% a Rivoluzione civile, il 4,7 alla Lega, il 4,4 a Sel, l'1,2 a La Destra.