Mario sale su Facebook tra note biografiche e citazioni
Montivuole togliersi il loden e avvicinarsi di più alla gente e lo fa fornendo notizie su di sè e della sua famiglia. Dice di essere «felicemente sposato da oltre quarant'anni con mia moglie Elsa. Abbiamo due figli, Federica e Giovanni, e quattro nipoti». E ancora: «Amo i libri di storia, le lunghe passeggiate in montagna e viaggiare per le piccole città e i piccoli villaggi della nostra Italia, luoghi bellissimi dove uno ha raramente occasione di recarsi». Due i cantanti preferiti, Mina e Domenico Modugno, mentre fra i film più amati cita «Il laureato», «Vacanze romane», «Notting Hill», «Tempi moderni», «Caccia al ladro». Nel profilo sono anche precisati i termini di utilizzo interattivo dei social media di Mario Monti, con il suggerimento di firmarsi con nome e cognome, l'avviso che saranno rimossi solo i contenuti non pertinenti, offensivi e anche quelli pubblicitari. In caso di violazione dei termini d'uso, lo staff si riserva di «usare il ban o il blocco per impedire ulteriori interventi e di segnalare l'utente ai responsabili della piattaforma ed eventualmente alle forze dell'ordine preposte». Inserisce la frase di Alcide De Gasperi diventata ormai un suo slogan: «un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione». Non manca poi il richiamo alla saggezza popolare dei proverbi: «Chi si loda, s'imbroda». Innovazione, ma anche tradizione. È in preparazione una campagna di affissioni. Tema scelto, «l'Italia che sale». Strategie comunicative che vengono messe a punto nel media center che verrà aperto ufficialmente oggi in un palazzo di via del Corso. Su Twitter c'è stato un botta e risposta tra la lista di Monti e la leader della Cgil, Susanna Camusso. «La situazione attuale è colpa del governo precedente, non di Monti», aveva spiegato durante una conferenza sulla crisi ai giovani dell'istituto Federico Caffè di Roma. Una dichiarazione, «colpa crisi non è la sua», che il sito dei «Scelta civica» aveva posizionato appena sotto un pezzo dal titolo «Monti: ieri colloquio con tutti i leader» commentando poi maliziosamente su twitter: «Per il senatore Monti l'endorsement che non ti aspetti». Immediato il contro tweet della Cgil. «Altro che endorsement! La crisi il senatore Monti sicuramente non l'ha causata, ma di certo l'ha aggravata», ha «cinguettato» a stretto giro il portavoce di Camusso, Massimo Gibelli.