La prima rata della Tares slitta a luglio
Slitteràa luglio non l'istituzione del tributo ma il pagamento della prima rata, ora fissato ad aprile. È questa la riformulazione dell'emendamento D'Alì approvato ieri mattina dalla commissione Ambiente. La proposta prevedeva inizialmente lo slittamento dal 1° gennaio al 1° luglio dell'avvio della nuova imposta sui rifiuti ma era stato bocciato dalla commissione Bilancio per mancanza di copertura. La commissione ha invece dato il nullaosta alla nuova versione. «In questo modo - spiega il presidente della commissione e relatore Antonio D'Alì - si dà al nuovo governo la possibilità di rivedere l'intera normativa in tempi utili». Il gettito atteso nel 2013 è di circa un miliardo. L'Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha calcolato che la nuova imposta sui rifiuti che sostituirà la vecchia Tarsu (Tassa asporto rifiuti) e la Tia (Tariffa igiene ambientale), costerà agli italiani almeno 2 miliardi di euro in più (precisamente 1,9 miliardi di euro). Il gettito complessivo a carico delle famiglie e delle imprese sarà di almeno 8 miliardi. Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi pone un interrogativo: Come è possibile subire questi aumenti quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5% e l'incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata del 30,5%? Se l'impianto della norma non verrà modificato, secondo la Cgia su un capannone di 1.200 mq l'aggravio sarà di 1.133 euro (+22,7%); su un negozio di 70 mq di 98 euro (+19,7%) e su una abitazione civile di 114 mq di 73 euro (+29,1%). La stima del gettito complessivo è stata calcolata dall'Ufficio studi della Cgia sottraendo dalle spese assunte dalle stesse amministrazioni comunali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (7 miliardi di euro) le entrate derivanti dall'applicazione della Tarsu o della Tia (6,1 miliardi di euro). Il gettito dell'imposta servirà a finanziare il servizio di igiene ambientale, l'illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade e i servizi a domanda individuale come asili nido e assistenza domiciliare. La Tares colpisce tutti, cioè quanti occupano o detengono locali o aree scoperte. I Comuni applicheranno una maggiorazione al tributo sui rifiuti pari a 30 centesimi al metro quadro ma che si può elevare sino a 40. Il che vuol dire una maggiorazione di qualche decina di euro per le abitazioni e i negozi.