Nel Lazio il Pdl punta su Storace
o.L'ufficializzazione è arrivata ieri sera sul profilo Twitter del Pdl, al termine dell'ufficio di presidenza che ha sciolto definitivamente il nodo sulla personalità che dovrà correre per succedere a Renata Polverini alla guida della Regione. Dopo l'appoggio di Silvio Berlusconi e la successiva frenata dell'ala romana del partito, il Pdl sarebbe tornato all'ipotesi iniziale, quella di sostenere la corsa dell'ex governatore, anche in virtù dei sondaggi che danno Storace come candidato con chance di migliore affermazione rispetto ai nomi circolati negli ultimi giorni, da Beatrice Lorenzin a Giorgia Meloni. Secondo alcune indiscrezioni, in realtà, a via dell'Umiltà sono circolate delle rilevazioni che indicavano in Maurizio Gasparri l'esponente più gradito al popolo di centrodestra, ma l'attuale capogruppo del Pdl a Palazzo Madama ha declinato l'offerta preferendo rimanere al Senato anche nella prossima legislatura. Ad anticipare l'esito dell'ufficio di presidenza di ieri era stato già l'endorsement di Alessandra Mussolini arrivato domenica, con la nipote del Duce disponibile a correre in ticket con l'ex governatore. Una scelta non scontata, visto che proprio il dualismo tra i due condannò il centrodestra alla sconfitta nel 2005 a vantaggio di Piero Marrazzo. Invece proprio quell'episodio ha rappresentato un monito per i pidiellini: l'unico modo per tentare la - difficile - rimonta nei confronti di Zingaretti è presentarsi uniti. E il criterio della scelta lo ha esplicitato proprio ieri lo stesso Storace: «Se i sondaggi indicassero un candidato con maggiori chance, sarei pronto a farmi da parte e sostenerlo. Ma se i sondaggi testimoniano che sono in testa è ovvio che mi aspetto lealtà e competizione insieme per battere Zingaretti». La frase era stata pronunciata durante una conferenza stampa che Storace aveva già convocato in mattinata, lasciando presagire quale sarebbe stato l'esito della giornata e anticipando che «in serata ci saranno sviluppi». E dalla sede del suo partito il leader de La Destra, affiancato dai fedelissimi Teodoro Buontempo e Roberto Buonasorte, aveva di fatto lanciato la propria campagna elettorale: «Se sarò scelto io - aveva affermato - ne sarò felice e assumerò l'onore di questa campagna elettorale in assoluto equilibrio tra le componenti della coalizione e la porterò alla vittoria». «Spero che da domani Zingaretti possa "immaginare" di perdere» aveva concluso richiamando lo slogan scelto dall'avversario del centrosinistra per la scalata alla Regione. L'annuncio della corsa di Storace ha ovviamente provocato reazioni contrastanti. L'ex governatore, in carica dal 2000 al 2005 e poi sconfitto alle successive elezioni regionali da Piero Marrazzo, ha rinvigorito in particolare le voci di un centrodestra che da ormai troppe settimane aspettava di conoscere il nome del candidato per il post-Polverini. «Con la candidatura di Storace si raggiungeranno tre obiettivi: il buon governo per il Lazio, la vittoria del centrodestra al Senato e La Destra sopra il 3%. Forza Francesco» ha commentato il componente della direzione nazionale de La Destra, l'ex vicepresidente della Provincia di Catania, Ruggero Razza. Da sinistra, invece, moltissime critiche sono arrivate all'ex governatore: «Dopo mesi - ha polemizzato il segretario del Pd Roma Marco Miccoli - forse la destra è riuscita a scegliere un candidato. Torna in campo Storace, meglio conosciuto come mister debito 10 miliardi, il presidente che nel 2005 lasciò la sanità del Lazio con un debito devastante, con le Asl che non presentavano neanche i bilanci e con un mutuo da 300 milioni l'anno (stipulato per ripianare proprio questo buco) che i cittadini dovranno pagare per i prossimi 30 anni. Ma i cittadini non dimenticano». Storace, che oggi scriverà sul sito de Il Giornale d'Italia un editoriale dal titolo «Responsabilità e orgoglio», darà il via alla campagna elettorale nel pomeriggio al Tempio di Adriano, alla presentazione del libro di Arturo Diaconale Per l'Italia. Una idea nazionale. Una idea liberale. Al suo fianco, oltre a Guido Crosetto di Fratelli d'Italia, ci sarà anche Gianni Alemanno. Un modo per smentire le voci ricorrenti su reciproci dissapori.