Il Pdl protesta:«Vogliono influenzare il voto»
Lodichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera. « Per la magistratura meneghina, infatti – continua Cicchitto – l'impegno del leader del centrodestra nella campagna elettorale è secondario rispetto alla sua presenza a un'udienza. E inoltre ha sottolineato come la norma sul legittimo impedimento vada applicata quando non può essere garantita la presenza dell'imputato in Aula. Come al solito, siamo di fronte a un uso distorto e strumentale, un utilizzo politico della giustizia che vede giudici e pm servirsi dei propri poteri e strumenti in modo improprio, finalizzato esclusivamente ad influenzare il risultato del voto politico. Una vera e propria ingerenza che pone sempre più in primo piano nella nostra agenda la necessità e l'urgenza di riformare un sistema giudiziario non più degno di un paese civile e democratico». Di diverso avviso Antonio di Pietro che ha commentato: «I processi si stanno facendo da una vita. Non è che un giudice deve stare attento allo scioglimento anticipato delle Camere. Facciamo fare il loro corso ai processi». Il capogruppo del Popolo della libertà in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa rincara la dose: «Il centrodestra è in evidente rimonta e come al solito entrano in campo i magistrati: contraddicendo precedenti giurisprudenziali hanno costruito una vera e propria interferenza nella campagna elettorale. Vogliono sottrarre il presidente Berlusconi al rapporto con i cittadini e con i suoi elettori, costringendolo a partecipare in questo mese a un processo che non vede alcun rischio di prescrizione. Gli italiani sapranno valutare». Anche Gasparri non ci sta: «La Procura di Milano vuole condizionare e interrompere il normale corso democratico del nostro paese. Respingendo l'istanza dei legali di Berlusconi, i giudici hanno fatto una valutazione di carattere politico ritenendo l'essere a capo di una coalizione meno importante dell'essere candidato a premier».