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Tra scaricati e critici, Mario delude

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Chisi aspettava di vedere applicati alla lettera nella definizione della lista, i criteri del merito e della novità rispetto alla vecchia politica, si sta ricredendo. E i più delusi sono coloro che hanno abbandonato il proprio partito e abbracciato la causa montiana anche dalla prima ora. È il caso di Roberto Antonione, ex deputato Pdl che favorì la nascita del governo Monti ma la cui fedeltà è stata mal ripagata. Il Prof non l'ha candidato. «Sapevo che la strada sarebbe stata difficile, ma l'ho ritenuta giusta. Avrei potuto trattare, come hanno fatto altri, una posizione personale per avere un posto garantito - dice il parlamentare - Non l'ho fatto, e sapendo che la riconoscenza non è una virtù praticata di frequente, ho messo nel conto che sarei rimasto fuori dal Parlamento. E infatti sono rimasto fuori». Delusione anche tra i sostenitori di Italia Futura, il movimento di Montezemolo. Italia Futura Vicenza, in una nota, si dichiara profondamente critica rispetto ai metodi adottati nella composizione della lista «Scelta Civica con Monti per l'Italia» e per questo sono state ritirate le candidature vicentine, così come sta accadendo in molte altre sedi Venete ed italiane. Intanto, ecco la lista di Monti al Senato. Pier Ferdinando Casini sarà capolista in cinque regioni, Pietro Ichino secondo in Lombardia (dove il primo è Gabriele Albertini) e capolista in Toscana, Mariapaola Merloni nelle Marche, Andrea Olivero in Piemonte e Mario Sechi in Sardegna. In Emilia Romagna correranno Luigi Marino capolista, secondo Mario Libè, terzo Guiliano Cazzola. In Umbria la capolista è Linda Lanzillotta. Nel Lazio capolista Casini, seconda Giulia Bongiorno, terzo Enzo Moavero, quarto Roberto Rao.

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