
Giovedì via alla campagna di Pier Luigi

PierLuigi Bersani ha preferito mantenere un profilo basso. Ha lavorato alla definizione delle liste e poi si è concesso un paio di apparizioni televisive. Giusto per non perdere terreno nei confronti dei suoi sfidanti Mario Monti e Silvio Berlusconi che, al contrario, da giorni spopolano ovunque. Ora, però, è arrivato il momento di partire. «Giovedì prossimo - annuncia il segretario -, prima della presentazione delle liste, apriremo la campagna elettorale. Lo faremo a Roma nell'incontro con i giovani che votano per la prima volta alle elezioni politiche. Faremo in modo che nelle prossime settimane la campagna elettorale non sia fatta di politicismi o di cabaret, come si è visto largamente fin qui. Insieme a ragazzi e ragazze diremo chiaramente e concretamente in quale Italia vogliamo vivere nel futuro». «Prima di ogni altra cosa - prosegue - vogliamo o no un'Italia dove ci sia moralità pubblica, sobrietà e rigore della politica, cultura dei diritti? Cominceremo da questa domanda, ci prenderemo i nostri impegni precisi e chiederemo agli altri se e come intendano prendersi i loro impegni». Quindi Bersani annuncia gli impegni per il primo giorno di governo: cittadinanza ai figli degli immigrati, una legge sui partiti, sulla trasparenza degli atti pubblici, sulle incompatibilità, «norme contro la corruzione come il falso in bilancio e l'autoriciclaggio». «Prenderemo dunque le mosse dalla riscossa civica e morale - conclude -. E ad ogni passo della campagna elettorale avanzeremo via via le nostre proposte sui problemi della vita reale degli italiani. Per l'Italia giusta».
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