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Pace fatta col Psi. Ma sulle liste esplode il caso Sardegna

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Dopogiorni di febbrili trattative, il segretario del Psi Riccardo Nencini ha comunicato l'intesa raggiunta col Pd, confermata successivamente anche dal vicesegretario dei Democratici Enrico Letta. Saranno cinque i candidati del «garofano» all'interno delle liste Pd, che restano esattamente quelle varate dalla direzione nazionale del partito di martedì 8 gennaio. «Ora siamo definitivamente pronti ai blocchi di partenza - ha dichiarato Letta - L'intesa completa anche dal punto di vista delle candidature la coalizione di centrosinistra, in coerenza con il mandato che abbiamo ricevuto dagli oltre tre milioni di elettori che hanno partecipato alle primarie». La lista socialista si presenterà col suo nome, ma apparentata col Pd, solo in tre regioni al Senato: in Calabria, Campania e Lazio. Nel momento di maggiore frizione Nencini aveva ipotizzato di presentarsi da solo in queste tre regioni in modo da rendere difficile la partita del Pd nella battaglia di Palazzo Madama. Ora è invece tutto rientrato:«Il Psi torna alle sue radici - ha annunciato Nencini - in Parlamento avremo la stessa consistenza del nostro esordio, nelle legislature del 1892 e del 1895. Con il patto di consultazione, le questioni politiche più spinose saranno discusse preventivamente». Nei giorni scorsi si era parlato della presenza di Nencini nella lista Pd delle Marche al Senato al numero due. Per i candidati socialisti, invece, erano circolati tra gli altri i nomi di Marco Di Lello, Bobo Craxi, Pia Locatelli, Pietro Larizza, Luigi Incarnato. Il Partito Democratico ha incassato inoltre l'apparentamento con i Moderati di Giacomo Portas, da tempo al fianco del centrosinistra: «Ci impegneremo per l'affermazione di Bersani», ha confermato Portas. Ma, al tempo stesso, all'interno dei Democratici non si sono ancora attenuate le polemiche per la composizione delle liste. Diventa un caso sempre più spinoso quello della Sardegna. Tutti concordi nel fare la battaglia: dal capogruppo in consiglio regionale e il suo vice, Giampaolo Diana e Marco Espa, ai consiglieri regionali Chicco Porcu, Giuseppe Cuccu e Cesare Moriconi, Tore Cherchi, presidente della Provincia di Carbonia, il deputato Paolo Fadda, l'ex presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu. Un partito schierato contro la Direzione nazionale: si sta cercando una mediazione con diversi appelli al senatore Francesco Sanna, perdente alle primarie, e ripescato clamorosamente, a lasciare il posto in lista dopo che la Direzione lo ha messo al quarto posto alla Camera. «Ha lavorato bene - ha detto il senatore uscente Giampiero Scano - ma al suo posto non avrei accettato l'ascensore».

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