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Nel «codice Bondi» l'impegno a non cambiare gruppo in Parlamento

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Miimpegno a fare parte per la prossima Legislatura dell'unico gruppo della coalizione che sarà costituito presso ciascun ramo del Parlamento». È la formulazione del «codice Bondi», i comandamenti che ciascun candidato di Scelta Civica si impegna a rispettare, con dichiarazione firmata. Sono poi previsti 5 punti da rispettare. Innanzitutto, di corrispondere ai criteri fissati dal decreto legislativo «liste pulite»; e poi di non avere alcuna condanna penale definitiva, di non aver patteggiato, di non essere soggetto a processi penali in corso, oltre a rispondere ai requisiti Antimafia. Il secondo punto è l'impegno a trasmettere per iscritto entro il 15 marzo la denuncia dei redditi 2011 e lo stato patrimoniale. Il terzo punto riguarda l'impegno, nel caso di nomina nelle Commissioni Bilancio, Finanze, Giustizia, Industria, Trasporti, Tlc, Attività produttive o comunque rilevanti, ad alienare o sottoporre a blind trust le partecipazioni dirette o indirette in società concessionarie di pubblico servizio o di licenze radiotv o testate editoriali; di non prendere parte alle deliberazioni in cui ci si potrebbe trovare in conflitto di interessi o in alternativa a dismettere o costituire in blind trust le attività in conflitto; di rispettare tutte le regole previste dalla legge sul conflitto di interessi. Il quarto punto riguarda l'impegno a comunicare l'identità di quanti hanno finanziato o sostenuto anche indirettamente la campagna elettorale. Il quinto punto è l'impegno a indicare tutte le cariche, elettive e di nomina, di cui si è titolari. Fino a ieri il risanatore di Parmalat e «censore» degli aspiranti parlamentari è stato alle prese con il check - pare accuratissimo - su tutti i curricula dei possibili candidati. Che peraltro hanno dovuto firmare, al momento dell'accettazione dela candidatura, anche il rigido codice etico predisposto. Un lavoro che ha richiesto molto tempo, tanto che la presentazione delle liste, annunciata per la serata di giovedì, è poi slittata a ieri, addirittura dopo le 21.

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