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Liberati i marinai sequestrati dai pirati

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Nesun riscatto pagato È quanto ha dichiarato l'armatore dell'Augusta Offshore, Mattioli I tre nostri connazionali e il marittimo ucraino stanno bene. Sono arrivati ieri sera in Italia

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Cosìil ministro degli Esteri Giulio Terzi ha dato ieri notizia della liberazione dei tre italiani sequestrati lo scorso 23 dicembre al largo delle coste della Nigeria, mentre il rimorchiatore Asso21 sul quale erano imbarcati si dirigeva a Port Harcourt. I tre marinai sono arivati nel tardo pomeriggio di ieri in Italia e, seppur dimagriti, sono apparsi in buone condizioni di salute. Terzi ha spiegato di aver ricevuto la notizia della liberazione l'altra notte intorno all'una e ha rimarcato come il risultato sia frutto di «una brillante operazione portata avanti dalla Farnesina e dagli altri organi dello Stato». Il capo della Farnesina ha, inoltre, nuovamente ringraziato il governo nigeriano. I membri dell'equipaggio «sono tutti in buone condizioni». Lo assicura Mario Mattioli, armatore dell'Augusta Offshore che ha ricevuto la telefonata dal comandante Emiliano Astarita all'una di notte. «Ho ancora i brividi - ha raccontato - il comandante era emozionato e mi ha detto che spera di potermi riabbracciare presto. Mi ha, comunque, riferito che né lui né gli altri tre hanno subìto percosse da parte dei sequestratori». Nessun riscatto è stato pagato per la liberazione dei quattro (coi tre italiani c'era anche un ucraino) ha aggiunto l'armatore dell'Augusta Offshore: «Il rilascio - ha spiegato - è frutto dell'intensa attività diplomatica condotta in maniera magistrale dalla Farnesina». Lo stretto riserbo tenuto dalla società armatrice, la Augusta Offshore di Napoli, e dai familiari «è stato probabilmente uno dei principali fattori della buona riuscita delle trattative». L'Asso Ventuno stava percorrendo una rotta inusuale quando è stato attaccato dai pirati al largo delle coste nigeriane. Il rimorchiatore serve gli impianti petroliferi che lavorano nell'area facendo sponda con la terraferma. In quel caso ha navigato a una distanza dalla costa maggiore rispetto alle rotte abituali. «Per noi Natale non era ancora arrivato, finalmente possiamo dirlo: a Piano di Sorrento oggi è Natale». Sono queste le prime parole con le quali il sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, ha commentato la notizia della liberazione. Tra loro, il comandante Emiliano Astarita, 37 anni, originario di Piano. Il primo cittadino ha contattato lo zio del comandante Astarita e la sorella di Salvatore Mastellone, marinaio di Sant'Agnello, comune della Penisola Sorrentina poco distante da Piano. Il terzo marinaio italiano coinvolto nella vicenda è Giuseppe D'Alessio, di Pompei: «Mai come in questo caso possiamo dire che eravamo tutti sulla stessa barca, la vicenda ha riguardato l'intero territorio. Anche con il sindaco di Pompei manderemo un messaggio di congratulazioni alle famiglie». Intanto è prevista per questa mattina, alla Procura di Roma, l'audizione dei tre marinai. I tre arrivati ieri sera in Italia, saranno ascoltati oggi dal procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, e dal sostituto Francesco Scavo. I tre, il comandante Emiliano Astarita, e i marinai Salvatore Mastellone e Giuseppe D'Alessio, dovranno raccontare ai magistrati i giorni di prigionia e le fasi del sequestro. Negli ultimi mesi, sono stati liberati ben 30 italiani che erano sequestrati all'estero e sono potuti tornare a casa. Negli ultimi mesi, sono stati liberati ben 30 italiani che erano sequestrati all'estero e sono potuti tornare a casa.

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