Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Tensioni in Lombardia. Maroni: sento entusiasmo per la candidatura

default_image

  • a
  • a
  • a

Unsogno? Io ci credo». Così il segretario del Carroccio, Roberto Maroni, su Twitter. La campagna elettorale per la poltrona di Governatore della regione Lomobardia comincia a salire di tono. La Lega punta a ottenere il sostegno del Pdl, indispensabile per vincere, ma intanto le tensioni non si placano. Il principale concorrente del leader del Lega, Gabriele Albertini, ha punzecchiato il suo avversario: «Oggi più che un'Epifania, per i seguaci di Alberto da Giussano, sembra già un ingresso nel tempo di Quaresima». Così Albertini candidato centrista alla presidenza di Regione Lombardia si è espresso sullo stato della trattativa tra Pdl e Lega. «Il simpatico Matteo Salvini ha rilasciato interviste in cui si smentisce clamorosamente -rispetto a cose dichiarate sino a ieri- dicendo che la base non sempre ha ragione sulle alleanze (per un movimento di popolo come la Lega, un cambiamento non da poco). Su Facebook Salvini viene coperto di invettive dai militanti inferociti che non vogliono la creazione del mostro elettorale con il Pdl», prosegue Albertini, in una nota. Salvini, continua Albertini «grida Banzai! ma sembra più il kamikaze Tozzi Fan dell'aviazione giapponese interpretato magistralmente da Paolo Villaggio». Stupisce inoltre leggere come l'alleanza Pdl-Lega a livello lombardo e nazionale possa venire sollecitata attraverso inviti dell'onorevole Denis Verdini al coordinatore regionale pdl per far cadere la giunta del presidente Cota». «Basta leggere l'intervista del governatore oggi (ieri ndr) su La Stampa che non conferma, ma neanche smentisce. Se queste sono le basi per un'unione allora è meglio ricordare il celebre invito dei bravi manzoniani questo matrimonio non s'ha da fare né ora né mai», conclude. Salvini dal canto suo ha spiega in un'intervista che «da segretario della Lega Lombarda, tra un programma per la mia regione e Roma io non ho dubbi. Scelgo la Lombardia. Certo la prima condizione deve essere che Berlusconi rinunci a candidarsi come premier». Leo.Ven.

Dai blog