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Oggi il Csm decide su Grasso e Dambruoso

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Entrambi,come l'ex procuratore aggiunto di Palermo oggi candidato premier della lista Rivoluzione Civile nata attorno al movimento arancione di Luigi De Magistris, hanno chiesto l'aspettativa per motivi elettorali. Il primo per correre nelle liste del Pd. Il secondo, che già da tempo ricopre l'incarico di responsabile Giustizia di Italia Futura (la fondazione creata da Luca Cordero di Montezemolo), per candidarsi nelle file dei montiani. La concessione dell'aspettativa è un atto dovuto. In mattinata si riunirà la quarta commissione, competente sulla materia, che dovrà vagliare le due richieste, che poi saranno votate da un plenum straordinario convocato per il pomeriggio. Il via libera è scontato è l'assemblea di Palazzo dei Marescialli ratificherà le domande dei due magistrati. E non dovrebbero essere le sole. Infatti, a quanto si apprende, al Csm sarebbero pervenute le domande di aspettativa, sempre per motivi elettorali, di altre 5 toghe: Doris Lo Moro che si ricandida col Pd, e gli «esordienti» Domenico Ammirati, Michelangelo Russo, Daniela Canepa e Paolo Andrea Taviano. Nessun problema anche per loro. Mentre più complicato dovrebbe essere l'iter per un'altra richiesta avanzata al Consiglio superiore della magistratura da Grasso. Il procuratore, contestualmente all'aspettativa, ha espresso la volontà di dimettersi e lasciare la magistratura in anticipo rispetto al raggiungimento dei limiti di età. Ma in questo caso è necessaria l'interlocuzione con il ministero della Giustizia. In ogni caso oggi, oltre a ratificare la richiesta di aspettativa elettorale, il Csm prenderà anche atto della domanda di prepensionamento. La «superprocura», dunque, rimarrà senza vertice e sarà governata da Giusto Sciacchitano nominato «vice» dallo stesso Grasso, a novembre. A quanto si è appreso da ambienti del Csm, la «reggenza» potrebbe durare fino a maggio quando - dopo l'apertura di un concorso per titoli - Palazzo dei Marescialli sceglierà il successore di Grasso.

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