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Giallo su aereo scomparso

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A bordo Missoni e la compagna Venezuela Con Vittorio risultano dispersi due loro amici Il 4 gennaio di 5 anni fa un dramma simile: 8 italiani spariti

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Conlui, a bordo dell'aereo, scomparso dopo essersi levato in volo dall'arcipelago venezuelano di Los Roques, si trovavano la compagna Maurizia Castiglioni, e una coppia di amici, Elda Scalvenzi e Guido Foresti, oltre al pilota dell'aereo, German Merchant, 72 anni, e un membro dell'equipaggio. Esattamente cinque anni orsono - il 4 gennaio del 2008 - nello stesso spazio aereo un altro velivolo scomparve nel nulla: a bordo tra i 14 passeggeri c'erano 8 italiani. Nelle operazioni di ricerca sono impegnati due elicotteri e lance di pattuglia del Comando Strategico operativo delle Forze armate. La Procura Generale ha intanto nominato il procuratore Jose Gregorio Morales, che ha competenze aeronautiche, come coordinatore delle operazioni di ricerca dell'aereo, condotte dal Servizio ricerca e salvataggio della protezione civile. La notizia divenuta di dominio publico in Italia ieri mattina, ha trovato amara conferma dall'azienda di Sumirago, nel Varesotto: «La Missoni spa conferma che Vittorio Missoni e la sua compagna sono dispersi in Venezuela. Il piccolo aereo su cui viaggiavano risulta scomparso. Queste sono le uniche informazioni al momento disponibili», si legge in una nota. «Non lasceremo inesplorato nessun metro quadro del fondale marino dove si pensa che sia sparito l'aereo del 2008. Stiamo già pensando di contattare il magistrato inquirente, Gregorio Morales - lo stesso del 2008 - proponendogli, se emergeranno nuovi dati, di estendere la nostra ricerca per cercare anche questo secondo aereo». Lo ha dichiarato il comandante Mario Pica, che sta seguendo con i funzionari venezuelani e italiani le ricerche dell'aereo scomparso il 4 gennaio del 2008 a Los Roques. «L'incidente c'è stato - ha aggiunto - ma non si possono escludere un sequestro o un dirottamento: su quella rotta si contano già 4-5 episodi. Tra Caracas e l'arcipelago di Los Roques c'è un fondale molto frastagliato, con profondità che raggiungono i 3mila metri. Se nulla cambierà, a fine gennaio sarò sul posto su un'unità navale che trasmetterà 24 ore su 24 le immagini dei fondali». Il presidente dell'Anpac (Associazione nazionale piloti aviazione commerciale) è perplesso: «Un incidente aereo deve lasciare qualche traccia - ha detto Giovanni Galiotto - . Quando un aereo cade lascia tracce. Se non oggetti, che per tornare a galla possono impiegare un po' di tempo, i resti di carburante sono da subito visibili. Si dovrebbero vedere sul mare chiazze di benzina o di olio. In ogni caso, bisogna aspettare l'esito delle ricerche dell'aereo».

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