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Gaetano Mineo PALERMO Pronti quattro ricorsi con strascichi di querele.

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L'ondalunga delle primarie non s'arresta. Uno scenario a cui si aggiunge la spinosa questione dei nomi «bloccati» per le liste in vista delle Politiche imposti da Roma dai vertici del partito di Bersani. Sull'altro fronte, l'aria non è più salubre. I malcontenti nel centrodestra aumentano da quando è stata annunciata la cosiddetta lista (Grande Sud) di Gianfranco Miccichè, un progetto che punta a coinvolgere i governatori del centrodestra del Sud in un unico contenitore, in contrappeso alla Lega Nord. Sullo sfondo una Sicilia indifesa da una politica da compagnia di giro, sempre pronta a difendere i propri interessi, i propri privilegi, e i sempre ambiti posti al sole. Il tutto alla faccia dei 6 miliardi di debito che i siciliani hanno sul groppone. Torniamo alla cronaca. Tra gli iscritti agli elenchi delle primarie del Pd in provincia di Caltanissetta «c'era anche una persona deceduta». E in alcune casi alle urne, i votanti apparirebbero «gonfiati». È l'accusa dell'ex deputato regionale del Pd, Lillo Speziale, in merito al ricorso col quale ha contestato il regolare svolgimento della consultazione. Un ricorso rigettato dalla commissione regionale di garanzia del partito. Altra benzina sul fuoco. «La decisione della commissione regionale di garanzia - annuncia Speziale - è stata piratesca perché se ci sono fatti gravi, per un principio di trasparenza e legalità del voto, ritengo doveroso far chiarezza». L'ex presidente della commissione Antimafia del parlamento siciliano è stato superato per una manciata di voti dall'uscente Daniela Cardinale, figlia dell'ex ministro Salvatore. «È stata mia figlia a chiamare i carabinieri per evitare che i numerosi conteggi, assolutamente irrituali, potessero stravolgere il risultato delle primarie, visto che di minuto in minuto sembrava diminuire lo scarto tra i voti di mia figlia e di Speziale», ribatte a stretto giro di posta l'ex ministro Cardinale. «Noi abbiamo presentato tre ricorsi - incalza il papà di Daniela - dopo che abbiamo avuto notizia che Speziale aveva intenzione di presentare il suo». Speziale, frattanto, afferma che il distacco con la Cardinale sia «di soli 12 voti». A far saltare il risultato definitivo è il conteggio registrato nel verbale sequestrato dai carabinieri, e dissequestrato l'altro ieri. I numeri parlano di 53 voti appannaggio di Speziale. La giustizia farà il suo corso. Intanto, una tegola s'abbatte sulla testa di Miccichè, indaffarato a convincere i governatori per dar vita alla sua lista del Sud. A lanciarla l'ex premier Berlusconi che parlando di una candidatura di Marcello Dell'Utri per le Politiche, ha sentenziato: «Non so se Miccichè, che è amico di Dell'Utri, lo candiderà, sarebbe un arricchimento». Una scossa di terremoto che ha colpito particolarmente Calabria, Campania e Puglia. Saltano in aria i governatori Scopelliti e Caldoro, e l'ex Raffaele Fitto, e che a questo punto sembrano prendere le distanze dal progetto miccicheiano, non impegnandosi direttamente, ma sostenendo «Grande Sud». In ogni caso, Scopelliti, Caldoro e Fitto, darebbero il via libera all'operazione solo dopo aver prima chiuso le liste del Pdl nelle rispettive regioni. Caldoro, in particolare, vorrebbe «garanzie» su alcune candidature. C'è il caso di Nicola Cosentino. Da chiarire anche il ruolo di Clemente Mastella. Mal di pancia ci sarebbero anche tra i fedelissimi di Fitto: l'ex presidente della Puglia prende tempo e vuol capire prima come andranno a finire le trattative con la Lega al Nord e sulle liste del Pdl nella sua regione. In Sicilia, l'ex sottosegretario non è certo tanto amato. I nemici più agguerriti sono in particolare i pidiellini, secondo i quali, Miccichè è stato il protagonista del «ribaltone» a beneficio del Pd isolano e dell'ex governatore Raffaele Lombardo. Atmosfera che rende ancora più arduo l'avvio del suo progetto. E così tutti contro Miccichè. L'ex presidente del parlamento siciliano, Francesco Cascio, esponente di peso del Pdl, tuona: «Allearsi alle politiche con chi ha concorso alla sconfitta del centrodestra alle regionali è davvero difficile da digerire per molti». L'ex candidato del Pdl a governatore della Sicilia, Nello Musumeci: «Ecco chi ha consegnato la Sicilia a Crocetta». E mancano sette settimane al voto.

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